Fumetti per S. Marciano e rospi per l’Aquila

Milo Manara, Nick Park , Philippe Druillet , Bruno Bozzetto, Tanino Liberatore, Vittorio Giardino, sono solo alcuni dei nomi che hanno risposto all’appello dello scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, Assessore alla Cultura di Spoleto, che ha chiesto loro di esprimere affetto e solidarietà alle comunità abruzzesi colpite dal terremoto, offrendo uno o più esemplari originali […]

Milo Manara, Nick Park , Philippe Druillet , Bruno Bozzetto, Tanino Liberatore, Vittorio Giardino, sono solo alcuni dei nomi che hanno risposto all’appello dello scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, Assessore alla Cultura di Spoleto, che ha chiesto loro di esprimere affetto e solidarietà alle comunità abruzzesi colpite dal terremoto, offrendo uno o più esemplari originali della loro opera, per contribuire alla ricostruzione dei siti storici distrutti dalla calamità. Quindi, con i loro lavori, il comune umbro organizzerà una mostra-mercato, dal 3 aprile al 2 maggio, nel settecentesco Palazzo Collicola, sede della Galleria Civica d’Arte Moderna, con un raffinato catalogo delle opere esposte. La mostra si sposterà poi a Perugia, al Cerp – Centro Espositivo Rocca Paolina dal 22 maggio al 13 giugno e il ricavato delle vendite sarà destinato al recupero della trecentesca fontana di piazza San Marciano, devastata dal terremoto dell’aprile 2009. All’appello di Cerami, hanno aderito anche molti artisti stranieri: dalla Francia, oltre a Druillet, Ben Radis (Max et Nina, Closh), Chantal Montellier (Les damne’s de Nanterre), Killoffer (Six cent soixante-seize apparitions de Killoffer), Tiburce Oger (La Fore’t), Philippe Gaukler (Santiago), Philippe Bertrand (Sce’nes d’Inte’rieur), Olivier Grojnowski (Les Dragz), Leo Quievreux (Agents dormants) e dall’Australia Andrew Dyson, John Spooner e Ron Tandberg, illustratori del quotidiano ”The Age”. Sarebbe importante far sapere ai fumettisti, pro-Aquila, la notizia recente dei “rospi sismografi” (vedi http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_marzo_31/rospi-sismografi-abruzzo_59030caa-3cb1-11df-80d0-00144f02aabe.shtml ) , secondi cui, a detta degli scienziati dalla Open University e dalla Società Zoologica di Londra, i Bufo Bufo (rospi comuni) dei dintorni dell’area del sisma, avevano smesso di amoreggiare (nonostante la primavera) già tre giorni prima del sisma. Chissà cosa ne potrebbe tirare fuori un Manara o un Bozzetto, illustrando un ipotetico confronto fra i dottissimi rospi ed i dottori della Commissione Grandi Rischi.

Carlo Di Stanislao

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