Spiaggia sporca? Scatta subito il risarcimento

Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione apre nuovi spiragli sul fronte dei risarcimenti in favore dei turisti delusi. I giudici della III Sez. Civile, infatti, hanno stabilito che il tour operator è tenuto al risarcimento del danno da vacanza rovinata quando la realtà riscontrata sul luogo di villeggiatura è diversa dalle promesse contenute nei […]

Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione apre nuovi spiragli sul fronte dei risarcimenti in favore dei turisti delusi. I giudici della III Sez. Civile, infatti, hanno stabilito che il tour operator è tenuto al risarcimento del danno da vacanza rovinata quando la realtà riscontrata sul luogo di villeggiatura è diversa dalle promesse contenute nei depliant illustrativi. La vicenda nasce da una causa intentata da due turisti italiani i quali, giunti a destinazione, scoprono che la spiaggia dove avrebbero dovuto passare la vacanza era sporca, e si affacciava su un tratto di mare inquinato da idrocarburi. Situazione molto diversa da quella illustrata nel depliant che li aveva convinti a scegliere il pacchetto turistico, e che mostrava una spiaggia bianca e un mare cristallino. Il tour operator è stato così condannato a risarcire alla coppia i danni morali da vacanza rovinata.
Viaggiare però fa spesso rima con “fregatura’ – spiega il Codacons – Solo lo scorso anno, tra giugno e settembre, l’associazione ha ricevuto circa 15.000 segnalazioni relative a disagi e disservizi durante il periodo delle vacanze. Al vertice delle lamentele degli italiani i trasporti, col 26% delle segnalazioni legate a voli cancellati, ritardi, overbooking, ecc. A seguire gli alberghi (17%) i cui principali problemi sono legati a stanze inadatte, scarsa igiene dei locali, cibo scadente, scortesia del personale, ecc.
Proprio per tutelare i turisti italiani, il Codacons suggerisce alcune semplici regole per far valere i propri diritti in caso di brutte sorprese:

1) Il depliant illustrativo costituisce parte integrante dell’offerta contrattuale che l’agenzia vi propone. Perciò conservatelo e, oltre che per le spese e per lo stress, chiedete il risarcimento anche per le aspettative tradite, rivolgendovi al tribunale civile o al giudice di pace;

2) Conservate tutti i documenti di viaggio e tutte le ricevute. E se siete incappati in una vacanza-truffa, scattate delle fotografie, fate constatare al personale quello che non funziona… Insomma, raccogliete tutte le prove;

3) Se arrivate nell’albergo che avete prenotato, ma non ci sono letti disponibili, contattate il tour operator che ha organizzato il viaggio, che dovrà assicurarvi un alloggio in un altro albergo di categoria uguale o superiore.

Queste e altre regole da seguire per evitare fregature e imparare a difendersi, verranno fornite domenica alle ore 7:30 nel corso della rubrica domenicale “I consigli dell’Avv. Rienzi’, in onda su Raiuno all’interno di “Unomattina Weekend’.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *