In Polonia elezioni a Giugno

Il presidente del Sejm, la Camera del Parlamento polacco, Bronislaw Komorowski, ha annunciato oggi che le elezioni presidenziali polacche,  si terranno il 20 giugno e che sono state anticipate sono dopo la morte del presidente polacco Lech Kaczynski,  nella sciagura aerea del 10 aprile scorso. Komorowski, il presidente del Sejm  è il candidato del partito […]

Il presidente del Sejm, la Camera del Parlamento polacco, Bronislaw Komorowski, ha annunciato oggi che le elezioni presidenziali polacche,  si terranno il 20 giugno e che sono state anticipate sono dopo la morte del presidente polacco Lech Kaczynski,  nella sciagura aerea del 10 aprile scorso. Komorowski, il presidente del Sejm  è il candidato del partito al governo del premier Donald Tusk, Piattaforma civica (Po), mentre il  suo principale rivale sarà con grande probabilità l’ex premier Jaroslaw Kaczynski, fratello gemello del presidente morto leader del partito in opposizione,  Diritto e giustizia (Pis). Anche il partito di opposizione, l’Alleanza della sinistra democratica (Sld), il cui principale esponente,  Jerzy Szmajdzinski, è morto nella stessa sciagura area, non ha ancora pesentato formalmente un nuovo Secondo la legge se nessuno dei candidati otterrà più del 50% dei voti nel primo turno, si andrà al ballottaggio che avrà luogo il 4 luglio prossimo. L’attuale costituzione della Polonia risale al 1997. Il presidente è eletto con voto popolare per cinque anni. I 460 membri della camera bassa del Parlamento (Sejm) e i 100 membri del Senato sono eletti a suffragio diretto mediante un sistema di rappresentanza proporzionale e restano in carica per quattro anni. Alle elezioni parlamentari polacche del 2005 PiS e PO conquistarono alleate una vasta maggioranza parlamentare, ma nell’ottobre 2005 si sono svolte le elezioni presidenziali che hanno portato all’elezione di Lech Kaczyński (PiS), vanamente contrastato da Donald Tusk (PO). La maggioranza ultranazionalista guidata dal PiS contro PO è presto implosa, forzata a convocare elezioni anticipate nel 2007, nelle quali ha trionfato PO. La  traumatica scomparsa del capo dello Stato, non ha modificato l’atteggiamento del governo polacco in politica né interna, nè estera. Putin, uomo astuto e molto intelligente, ha provocato qualche grande passo da parte polacca: una mobilitazione sia dei mezzi di comunicazione sia della classe politica per mettere finalmente da parte le beghe con la Russia. La Polonia ha una storia complicata, fatta di invasioni, divisioni e feroce nazionalismo mischiato a una fede cattolica militante e millenarista. Kaczynski aveva sfruttato tutto questo per raggiungere il successo politico. Da una parte una politica estera assai aggressiva in funzione anti-russa, che ben si conciliava con gli interessi strategici americani sotto la presidenza Bush. E quindi un attivo coinvolgimento polacco in Ucraina ed in Georgia. Dall’altra, una Polonia fortemente euro-scettica che denunciava lo strapotere di Bruxells facendolo intendere come longa manu di Berlino. Convinzione per altro rafforzata dal progetto di costruzione del gasdotto North Stream che intende congiungere Russia e Germania, bypassando i riottosi ucraini e soprattutto Varsavia. Che aveva ribattezzato l’accordo russo-tedesco un nuovo patto Molotov-Ribentropp. Ma, dopo la vittoria di Obama, la politica anti-russa aveva perso il suo unico partner di rilievo, cioè Busch. Il tentativo di coinvolgere l’Europa nella crociata contro i barbari dell’Est era fallito miseramente. Inoltre , per la Polonia, la Russia è un partner economico troppo importante e per di più i polacchi ne avevano combinate troppe dal loro ingresso in Europa, facendo perdere la pazienza anche al compassato Chirac ai tempi dell’invasione americana dell’Iraq. Va anche aggiunto, ad onor del vero, che molti polacchi erano scettici su scettici un approccio così muscolare alla politica, contrassegnato per altro da atteggiamenti omofobi e reazionari, quando non addirittura fascisti. Il partito Legge e Giustizia era stato sconfitto alle elezioni parlamentari e il gemello del presidente, Yaroslaw , aveva dovuto cedere il passo al liberale filo-europeo Donald Tusk, che immediatamente ha inuiziato un parziale riavvicinamento con Mosca. Ora il disastro aereo sembra aver ricompattato lo scosso popolo polacco dietro il feretro del presidente che è stato ricordato soprattutto come un “patriota”. Definizione un po’ ambigua e non particolarmente rassicurante nel contesto del nazionalismo polacco. Per altro, data la situazione di instabilità interna e di comprensibile smarrimento della popolazione, non è escluso che la destra polacca ed il gemello sopravvissuto decidano di giocare la carta rassicurante dell’identità nazionale. Certamente la Polonia, per la sua storia e le sue dimensioni, è il capofila dei paesi dell’Europa Orientale e lLa direzione che prenderà non potrà non riguardare noi e tutta l’Unuione Europea..

Carlo Di stanislao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *