Grandi film e giovani promesse a Cannes

Per ”Biutiful” di Alejandro Iñarritu, presentato ieri a Cannes,pubblico in piedi ed applausi scroscianti per dieci minuti, con regista e genitori, in sala, commossi e il protagonista,  Javier Bardem che abbraccia ripetutamente la bella fidanzata Penelope Cruz. Il film, ambientato in una Barcellona solitamente nascosta – quella triste e poco turistica degli emarginati, dei clandestini […]

Per ”Biutiful” di Alejandro Iñarritu, presentato ieri a Cannes,pubblico in piedi ed applausi scroscianti per dieci minuti, con regista e genitori, in sala, commossi e il protagonista,  Javier Bardem che abbraccia ripetutamente la bella fidanzata Penelope Cruz. Il film, ambientato in una Barcellona solitamente nascosta – quella triste e poco turistica degli emarginati, dei clandestini e dei senzatetto, racconta di  Uxbal: un giovane uomo che dalla vita ha ricevuto solo delusioni.Orfano di padre, si è costruito un’esistenza borderline trafficando nel commercio illegale di oggetti contraffatti e sfruttamento della manodopera clandestina. Non è però un uomo cattivo, cerca come può di aiutare il prossimo, nonostante abbia i giorni contanti per via di un male incurabile e viva una situazione familiare problematica con due figli poco più che bambini e una moglie colpita da una malattia psicologica. Prima di morire cerca di sistemare le esistenze delle persone che ama di più, ma inevitabilmente, come spesso accade quando si vuole riparare l’irreparabile, crea ancora più danni e dolore. Un dramma complesso e dalle molte sfaccettature, con una straordinaria interpretazione ed una fotografia (di Rodrigo Prieto) davvero sublime. Javier Bardem con questo ruolo sofferto ed  incisivo si candida prepotentemente alla Palma d’Oro come migliore attore,  nonché il prossimo anno per un Acadamy Award. Sempre ieri e sempre in concorso “Outrage” di Takeshi Kitano, una ricerca sul gangster-movie a cui si sovrappone lo  sguardo del regista, che mette in scena se stesso come testimonianza del suo stesso cinema e si conferma autore capace di essere irriverente e poetico assieme. Dieci anni dopo il magnifico Brother,  Kitano Takeshi torna al genere yakuza,  che lo ha reso famoso con un film crudele e violentissimo. Il tutto accompagnato da un lavoro sui dialoghi diverso dal passato, che richiama nel parlato la violenza delle azioni, con i protagonisti che si accavallano l’un l’altro nel discutere animatamente, dall’efficace fotografia di Katsumi Yanagijima e da un comparto sonoro solido, fatto di effetti carichi e coinvolgenti, completati dalla colonna sonora composta da Keiichi Suzuki, nuovamente al lavoro con l’autore dopo Zatoichi. Ed oggi, sulla Croisette,  è il giorno del regista più giovane in concorso: il francese Xavier Beauvois, classe ’67, con “Des hommes et des dieux”, storia vera quella del piccolo gruppo di monaci occidentali che vivono asserragliati tra le montagne algerine, con , nel cast,  Lambert Wilson e Michel Lonsdale. Sempre oggi e in concorso la pellicola di una altro grande: “Copie conforme” di Abbas Kiarostami: promessa di Premio per la migliore interpretazione per Juliette Binoche,  che del resto è la musa di questo festival,  fin dal manifesto ufficiale. Sempre oggi, nella sezione Quinzaine des Realisateurs, uno dei film più attesi e discussi di questa sezione dedicata ai talenti di domani: “Illegal” di Olivier Masset, opera seconda del visionario regista belga, che ci  riserva un doloroso viaggio nell’attualità,  con la storia di una famiglia spezzata dalle leggi sull’immigrazione illegale. Se fossimo lì, poi, oggi non ci perderemmo “Tamara Drewe” di Stephen Frears, molto sostenuto da Ken Loach, storia del ritorno al paesello della altezzosa Gemma Arterton (la Tamara del titolo) che il regista definisce “autentica amazzone del XXI secolo”.

Carlo Di Stanislao

Il trailer:

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