Gemellaggio per la solidarietà

E’ avvenuto oggi il  gemellaggio tra la scuola del villaggio di Dulombi (Guinea Bissau) e la scuola primaria di Calascio, attraverso un incontro virtuale fra i bambini, con messaggi video, foto e disegni presentati dai responsabili del progetto EcoGuine che, implementato dall’Ain-Associazione Interpreti Naturalistici onlus e co-finanziato dalla Regione Abruzzo promuove azioni in appoggio allo […]

E’ avvenuto oggi il  gemellaggio tra la scuola del villaggio di Dulombi (Guinea Bissau) e la scuola primaria di Calascio, attraverso un incontro virtuale fra i bambini, con messaggi video, foto e disegni presentati dai responsabili del progetto EcoGuine che, implementato dall’Ain-Associazione Interpreti Naturalistici onlus e co-finanziato dalla Regione Abruzzo promuove azioni in appoggio allo sviluppo sostenibile in Guinea Bissau a partire dall’ecoturismo, concentrando le sue azioni nelle aree del Parco Nazionale delle Foreste di Cantanhez e della Zona di Conservazione di Dulombi. Per la loro valenza ambientale le due aree sono considerate fra le più importanti del paese e di tutta l’Africa Occidentale e custodiscono diverse specie presenti nelle liste rosse di quelle in via d’estinzione e con gli ultimi lembi di foresta umida della costa atlantica, che qui trova il suo limite settentrionale. Ricordiamo solo che queste aree rappresentano l’ultimo rifugio di tutta la regione per animali come l’elefante e lo scimpanzé. Il gemellaggio di oggi è solo  una delle iniziative promosse dal progetto , volto a sensibilizzare i cittadini abruzzesi ai valori della solidarieta’ e della cooperazione fra i popoli. Alla realizzazione di questo gemellaggio ha collaborato l’Ente Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, partner del progetto EcoGuine’, che ha inserito questa iniziativa fra le sue azioni di educazione alla sostenibilita’. Il Presidente dell’Ain Claudio Arbore, ha spiegato che il Il progetto mette di fatto in rete Dulombi e Calascio, insediamenti che,  basandosi sulla scelta di valorizzare il proprio territorio secondo una logica attiva di conservazione,  hanno costruito la visione del loro futuro e che sono accomunati dal fatto di trovarsi all’interno di un’area protetta. Tale collegamento ha attivato un processo di conoscenza, di consapevolezza, di condivisione importante per i ragazzi, che in tal modo si sentono protagonisti di un’esperienza inedita, anche come cittadini futuri di un mondo globalizzato che dovrà fare della sostenibilità un riferimento imprescindibile. Va ricordato che la Regione Abruzo è stata fra le prime ad istituire leggi per una cooperazione internazionale, varando, già nel 1989, una legge per un’organica politica nel settore. Da allora ha consolidato una lunga esperienza in programmi di cooperazione internazionale con molti Paesi bisognosi di sostegno per il loro sviluppo: in Africa(Angola, Burundi, Eritrea, Camerun, Madagascar, Nuova Repubblica del Congo, Senegal, Zambia e Paesi del Mahgreb), in Asia (India, Palestina e Giordania), in America latina (Argentina e Brasile) e in Europa nell’area balcanica (Albania, Bosnia ed Erzgovina, Croazia, Serbia, Montenegro, Macedonia, Bulgaria e Romania). . Negli ultimi anni, peraltro, un deciso impulso al settore l’ha impresso Gianni Melilla, consigliere regionale e presidente del Comitato per la Cooperazione e lo Sviluppo, da sempre impegnato nella cooperazione internazionale con una spiccata sensibilità. Nelle varie aree geografiche i campi d’intervento hanno spaziato dalla sanità all’ambiente, dall’agricoltura allo sviluppo sostenibile, dalle infrastrutture alla cultura, dalle politiche sociali all’istruzione, dal sostegno locale alla democrazia partecipativa, dall’efficienza dei sistemi pubblici al welfare. Per ciascuno di tali settori, nel corso degli anni, sono stati realizzati con successo progetti mirati d’intervento della Regione Abruzzo, grazie all’opera di gruppi di volontariato, organizzazioni non governative (Ong), istituti religiosi, associazioni culturali e sociali che operano con competenza nel campo della cooperazione internazionale, sia attraverso risorse del bilancio regionale che in sinergia con fondi specifici del bilancio italiano ed europeo. La Guinea Bissau è uno dei paesi più poveri del mondo secondo le statistiche internazionali, ma questo non basta a descrivere le sue diverse povertà e soprattutto non rende giustizia delle sue reali ricchezze, come avviene del resto per gli altri paesi dell’Africa sub-sahariana, poco conosciuti dagli occidentali nella loro complessità sociale e territoriale. Troppo spesso non si va oltre il PIL o quando va bene, l’Indice di Sviluppo Umano: per noi sono solo paesi poveri o al massimo in via di sviluppo. Siamo arrivati al villaggio per il progetto di cooperazione EcoGuiné, iniziato nell’ottobre scorso. Per molti di noi si tratta di un ritorno. Le esperienze di studio e ricerca degli ultimi anni ci hanno portato più volte a frequentare i villaggi e le foreste della Guinea Bissau, conoscendone sempre meglio i territori. E’ stato del tutto naturale voler continuare a fare qualcosa per quelle popolazioni, per quegli ambienti straordinari, dove avevamo intrapreso un percorso di crescita e di arricchimento reciproco importante. Così è nato EcoGuiné, frutto del partenariato della onlus abruzzese Ain, con Ong guineane e cofinanziato dalla Regione Abruzzo, finalizzato allo sviluppo dell’ecoturismo quale opportunità di miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali, garantendo la conservazione degli ecosistemi. Le azioni di EcoGuiné sono iniziate nel Parco Nazionale delle foreste di Cantanhez e nella Zona di Conservazione di Dulombi, due delle più importanti aree a valenza ambientale della Guinea Bissau e dell’Africa Occidentale, con un numero elevato di animali entrati da tempo nelle liste rosse di quelli in via d’estinzione e con gli ultimi lembi di foresta umida della costa atlantica, che qui trova il suo limite settentrionale. Queste aree rappresentano l’ultimo rifugio di tutta la regione per animali come il leone, l’elefante e lo scimpanzè, animali simbolo dietro ai quali ci sono migliaia di altre specie a rischio. La sfida è quella di riuscire a conciliare le ragioni della natura con quelle dell’uomo, chiave di volta di tutte le azioni di conservazione, socialmente ed ecologicamente sostenibile. Il progetto EcoGuiné si concluderà a dicembre del prossimo anno. Per quella data saranno completati la formazione e l’equipaggiamento delle guide ecoturistiche, la realizzazione d’un censimento e d’una cartografia delle risorse naturalistiche, grazie al partenariato di Ong ed associazioni bissau-guineane. Diversificare ed integrare le attività economiche, promuovere l’organizzazione e l’associazionismo tra le comunità di base, sono i princìpi fondamentali per una forma di sviluppo sostenibile originale ed appropriata per quei villaggi.. La natura, in Guinea Bissau, è davvero generosa per varietà delle specie animali e vegetali, un vero eden faunistico e botanico. Il Parco Nazionale delle Foreste di Cantanhez e la Zona di Conservazione di Dulombi costituiscono un incomparabile patrimonio ambientale che va protetto, a beneficio non solo del Paese ma dell’umanità intera.

Carlo Di Stanislao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *