L’urlo del silenzio

Venerdì 11 giugno si apre a Perugia presso lo spazio espositivo  Le Gallerie dei Gerosolimitani la mostra curata da Rob Smeets L’URLO DEL SILENZIO. La natura morta contemporanea tra l’Italia e i Paesi Bassi, che rimarrà aperta al pubblico fino al 19 settembre 2010. Rob Smeets torna così a rendere omaggio alla rappresentazione pittorica della […]

Venerdì 11 giugno si apre a Perugia presso lo spazio espositivo  Le Gallerie dei Gerosolimitani la mostra curata da Rob Smeets L’URLO DEL SILENZIO. La natura morta contemporanea tra l’Italia e i Paesi Bassi, che rimarrà aperta al pubblico fino al 19 settembre 2010. Rob Smeets torna così a rendere omaggio alla rappresentazione pittorica della natura morta o “Still life” attraverso le opere di dieci fra i maggiori pittori moderni, cinque italiani e cinque olandesi.
In questa nuova raffinata “incursione” nell’arte contemporanea vengono presentate oltre 40 opere, tutte olio su tela oppure su tavola, che affrontano il tema della natura morta, assoluta protagonista: oggetti quotidiani, atmosfere domestiche come metafore dell’esistenza. Soggetti, temi e tecniche tradizionali che indagano un orizzonte familiare in cui gli oggetti rappresentati assumono valenze simboliche e richiamano, quando non citano apertamente, i maestri e i capolavori del passato. Una rassegna che ripropone di questi ultimi gli elementi essenziali quale il senso di rigore, la sobrietà, la precisione e la trasparenza, interpretati da un nuovo vissuto contemporaneo, capace di trasmettere la magia del silenzio, premessa necessaria per comprendere il messaggio allegorico delle opere. Una perizia tecnica che sfiora il virtuosismo, una scrupolosa  osservazione del dato reale per una pittura che rimane sospesa, atemporale, ma che denota un altissimo lavoro di ricerca, rielaborazione e studio accurato delle proporzioni e simmetrie.
Gli autori proposti, Agostino Arrivabene, Maurizio Bottoni, Gianluca Corona, Henk Helmantel, Mark Lijftogt, Volkert Olij, Roberto Rampinelli, Jaap Roose, Giorgio Salmoiraghi ed Eric De Vree rappresentano indubbiamente, in tutte le loro sfaccettature, il vertice dell’arte pittorica contemporanea della natura morta. Ci si trova di fronte a un gioco di contrapposizione fra due  scuole di pensiero, anche se tutti i pittori presentati, pur con ben distinte personalità, appartengono  alla tendenza del  «Nuovo Realismo», più nota e diffusa in Nord Europa, meno affermata nel nostro Paese.
A loro è stato affidato il compito di leggere e interpretare il tradizionale repertorio di oggetti comune al mondo della natura morta: frutta, fiori recisi, conchiglie, vanitas vanitatum con teschio, carcasse di animali, e poi ancora vino, pani, brocche. Sempre riuscendo  a conciliare la contemporaneità con il senso di rigore, con la minuziosità rappresentativa, la precisione e la trasparenza tipici dei maestri del passato, a ricrearne le magie.
Fra gli olandesi si può così ammirare il virtuosismo del maestro Henk Helmantel capace di trattare la luce in maniera unica, il delicato realismo del belga di Anversa Eric De Vree in cui è notevole la tecnica del chiaro-scuro che applica meravigliosamente nel suo Nicchia con prugne, e ancora  Mark Lijftogt, Jaap Roose con le sue Cipolle rosse; sino ad arrivare alle brocche di Volkert Olij.
Nella sezione dedicata ai pittori italiani invece sono esposti i teschi di Agostino Arrivabene, la narrazione eccellente di Giorgio Salmoiraghi, lo stile caravaggesco di Gianluca Corona,  la minuziosità di particolari di Roberto Rampinelli sino alla precisione esasperata e alla freschezza espositiva del milanese Maurizio Bottoni.
Il nuovo spazio espositivo Le Gallerie dei Gerosolimitani è composto dall’ingresso posteriore delle Gallerie, con ampia terrazza esterna che si apre su Via della Sposa e sulla facciata medioevale della chiesa di San Luca costruita a metà del XII secolo.
Dal 1460 al 1471 Francesco della Rovere, Cardinale titolare di San Pietro in Vincola, successivamente Papa Sisto IV, ebbe l’arcipriorato proprio della Chiesa di San Luca, che fu per quattro secoli Collegiata dei Canonici Regolari del San Sepolcro, con annessa la loro residenza e l’oratorio dopo il loro distaccamento da Gerusalemme.
L’ingresso anteriore delle Gallerie  si trova invece su Via San Francesco, nella parte dell’oratorio della Casa della Commenda ristrutturata nel 1484 da Cataneo dei Traversagni, come si legge sul fregio dell’architrave del portone d’entrata, incastonato nella facciata dalle bellissime finestre quadripartite quattrocentesche in travertino.
Nel 1560 il complesso fu affidato ai Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *