Tecnologie per una rinascita sostenibile

In occasione del convegno “Patrimoni urbani. Tecnologie per una rinascita sostenibile”, promosso da ENEA e Associazione Civita e previsto per il prossimo 9 giugno, si discuterà, con autorevoli esperti, delle modalità per prevenire gli effetti dei disastri naturali che colpiscono i centri storici, ruolo che, in questo senso, possono svolgere la ricerca e le nuove […]

Foto: Manuel Romano

In occasione del convegno “Patrimoni urbani. Tecnologie per una rinascita sostenibile”, promosso da ENEA e Associazione Civita e previsto per il prossimo 9 giugno, si discuterà, con autorevoli esperti, delle modalità per prevenire gli effetti dei disastri naturali che colpiscono i centri storici, ruolo che, in questo senso, possono svolgere la ricerca e le nuove tecnologie, favorendo sia le fasi di conservazione, sia quelle di valorizzazione del patrimonio culturale e contribuendo allo sviluppo di tutto un territorio.La conservazione del paesaggio urbano e del suo contesto ambientale e antropologico: una priorità pressante per l’Italia, un prerequisito ineludibile per trasmettere alle generazioni future un patrimonio riconosciuto come unico a livello internazionale per l’interazione tra cultura e territorio che ha modellato, nei secoli, le forme urbane e architettoniche della civile convivenza in forme del tutto originali per ciascuna comunità cittadina.

Ma è la precarietà ad essere alla base dell’equilibrio tra memoria storica, cultura e territorio, e purtroppo il recente terremoto de L’Aquila ce lo ha ricordato in maniera drammaticamente evidente.

Durante il convegno, dopo i saluti di apertura di Antonio Maccanico, Presidente di Associazione Civita, di Giovanni Lelli, Commissario ENEA, e di Mario Alì, Direttore Generale per l’Internazionalizzazione della Ricerca del MIUR, sono previsti gli interventi di rappresentanti di istituzioni nazionali e internazionali: Antonio Di Lorenzo, ricercatore ENEA, Lodovico Folin Calabi, Special Projects Units di UNESCO World Heritage, Mounir Bouchenaki, Direttore Generale dell’ICCROM, Mons. Josè Manuel del Rio Carrasco, Sottosegretario Pontificia Commissione Beni Culturali, Luciano Marchetti, Commissario Delegato per i Beni Culturali Abruzzo, Agostino Miozzo, Direttore Generale Ufficio Volontariato, Relazioni Istituzionali ed Internazionali Protezione Civile, Pietro A. Valentino, dell’Università La Sapienza di Roma, e molti altri.
La chiusura dei lavori sarà affidata a Roberto Cecchi, Segretario Generale MiBAC.
Modererà Marco Carminati, giornalista de Il Sole 24Ore.

L’ENEA, che dal 15 settembre 2009 è stata costituita come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, si è confrontata fin da subito con le conseguenze del terremoto aquilano e si è immediatamente attivata nel mettere a disposizione delle Istituzioni preposte le proprie strutture mobili, i laboratori presenti nei 13 Centri di Ricerca, le proprie tecnologie e i propri ricercatori ed esperti.
In presenza di un evento drammaticamente distruttivo come quello aquilano, la rinascita del patrimonio culturale è legata ad un concreto, sinergico contributo di istituzioni pubbliche, imprese, privati ed enti ecclesiastici. E il convegno del 9 giugno sarà una occasione volta ad offrire un contributo proprio in questa direzione.

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