Come eravamo

I primi organismi viventi che fecero capolino sulla Terra trovarono ad ospitarli un pianeta circondato da un’atmosfera molto simile a quella che circonda oggi Titano, la più grande luna di Saturno, caratterizzata da una fitta nebbia ricca di metano e azoto. Questo mantello di composti organici sarebbe stato cruciale, secondo uno studio pubblicato su Science, […]

I primi organismi viventi che fecero capolino sulla Terra trovarono ad ospitarli un pianeta circondato da un’atmosfera molto simile a quella che circonda oggi Titano, la più grande luna di Saturno, caratterizzata da una fitta nebbia ricca di metano e azoto. Questo mantello di composti organici sarebbe stato cruciale, secondo uno studio pubblicato su Science, per proteggere la vita che allora stava nascendo dai danni delle radiazioni ultraviolette provenienti dal Sole.Lo studio, coordinato dall’Università del Colorado a Boulder, restituisce un’immagine allo specchio della giovane Terra. Riusciamo a immaginarla com’era circa tre miliardi di anni fa e finalmente si scioglie  un annoso mistero: come la Terra si sia mantenuta calda e non sia invece congelata nonostante in quel periodo (chiamato Archeano, compreso fra 3,8 e 2,5 miliardi di anni fa, durante il Precambriano ) il Sole avesse una luminosità del 30% inferiore rispetto a oggi.

Determinante sarebbe stata la funzione della nebbia, che avrebbe concentrato potenti gas serra come l’ammoniaca, causando un riscaldamento terrestre che da un lato ha evitato il raffreddamento del pianeta e dall’altro ha favorito la nascita della vita. Secondo questa ricerca, la nebbia era probabilmente composta di particelle dalle forme irregolari che formavano una sorta di lanugine che bloccava i raggi ultravioletti, permettendo allo stesso tempo che la luce del Sole raggiungesse la superficie della Terra.

I ricercatori sono giunti a queste conclusioni sulla base di un modello climatico elaborato dal Centro per le ricerche atmosferiche degli Stati Uniti e simulazioni elaborate per Titano. Dai calcoli è emerso inoltre che durante l’Archeano nell’atmosfera terrestre furono prodotte almeno 100 milioni di tonnellate l’anno di nebbia organica, che sarebbe ‘gocciolata’ negli oceani fornendo cibo alla vita primordiale.

”Il metano è la chiave per rendere plausibile questo modello”, ha spiegato uno degli autori, Brian Toon. ”Bisogna capire ora come questo gas si sia formato. Se i primi organismi terrestri non erano in grado di produrlo, esso potrebbe essere stato generato dal rilascio dei gas durante le eruzioni vulcaniche, o prima o dopo l’origine della vita”.

INAF

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