Il Codacons lancia l’allarme anziani e chiede di rivedere il piano per le ondate di calore

Le previsioni del tempo fornite dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare ci dicono che le temperature sono in ulteriore generale aumento. Il Codacons ricorda che i primi caldi sono i più rischiosi, non essendosi l’organismo ancora adattato al clima estivo. E’ bene, quindi, cominciare ad attuare i primi interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio, […]

Le previsioni del tempo fornite dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare ci dicono che le temperature sono in ulteriore generale aumento. Il Codacons ricorda che i primi caldi sono i più rischiosi, non essendosi l’organismo ancora adattato al clima estivo. E’ bene, quindi, cominciare ad attuare i primi interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio, come anziani e cardiopatici.L’associazione di consumatori rivolge un appello al nuovo ministro della Salute Fazio perchè riveda il Piano operativo nazionale per la prevenzione dei rischi per la salute da ondate di calore che negli anni scorsi si è rivelato un fallimento. Non solo perchè meno del 50% dei comuni italiani ha provveduto a compilare l’Anagrafe della fragilità, ma perchè il Piano non obbliga nessuno a fare niente.
Non basta, infatti, come attualmente previsto, un generico allarme caldo, il richiamarsi ad accordi aziendali o regionali o a progetti condivisi con i comuni, in realtà inesistenti, lanciare i soliti numeri verdi o pubblicare opuscoli scaricabili da internet.
Il Codacons, fin dal 20 agosto 2003, ossia fin da quando con un comunicato per primo denunciò la strage di anziani in corso (ricordiamo che l’indagine poi condotta dall’Istituto Superiore di Sanità accertò 34.071 anziani morti), chiede una procedura ben definita in base alla quale, nel momento il cui si passa dal livello 2 (rischi per la salute delle persone più fragili e anziane) al livello 3 (elevato rischio per la salute della popolazione) i medici di famiglia siano obbligati ad andare a visitare gli anziani a rischio da loro stessi inseriti nell’Anagrafe della fragilità. Altrimenti avremo, come ogni anno, anziani morti e Pronto Soccorso intasati.
Non basta, insomma, come attualmente previsto, comunicare ad Asl e a Comuni che sta arrivando il caldo. Il Piano deve prevedere compiti precisi da assolvere in questi casi, altrimenti nessuno farà niente ed i fax resteranno lettera morta.
Ecco le semplici cose che dovrebbe prevedere il Piano per i medici di famiglia:
• obbligo da parte dei Comuni e delle Asl di avvisare i medici di famiglia del passaggio al livello 2 e al livello 3
• Far preparare loro le liste dei pazienti a rischio.
• Dare consigli su come fronteggiare il caldo ai pazienti a rischio e ai loro famigliari.
• In caso di passaggio al livello 3, andare a trovare in casa i pazienti più a rischio, anche se non chiamati.
• Non attaccare le segreterie telefoniche e visitare in giornata anche chi chiama dopo le 10 del mattino
• In caso di ferie dare ai loro sostituti l’elenco dei pazienti a rischio da visitare a domicilio

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