Il Crocifisso non si tocca

Si collega alla recente presa di posizione della Cei, la Conferenza episcopale italiana, l’impegno del MEDIC, il Movimento Etico per la Difesa Internazionale del Crocifisso, in vista della ormai imminente udienza fissata per il 30 giugno davanti alla Grande Camera della Corte Europea dei Diritti Umani.Sulla questione della prossima sentenza si incardina il movimento d’opinione […]

Si collega alla recente presa di posizione della Cei, la Conferenza episcopale italiana, l’impegno del MEDIC, il Movimento Etico per la Difesa Internazionale del Crocifisso, in vista della ormai imminente udienza fissata per il 30 giugno davanti alla Grande Camera della Corte Europea dei Diritti Umani.Sulla questione della prossima sentenza si incardina il movimento d’opinione che si riconosce nel MEDIC, che alla Corte di Giustizia in Lussemburgo aveva inviato, già lo scorso maggio, una missiva indirizzata al Presidente generale, Vassilios Skouris, e al Presidente della Prima sezione, Antonio Tizzano. «Il MEDIC – dichiara il Segretario generale, l’architetto Roberto Mezzaroma – esprime tutta la sua disapprovazione per la sentenza. Mi permetto di ricordare che l’umanità intera – a prescindere dai differenti credo religiosi – riconosce nel Crocifisso l’immagine di Dio, che si fece uomo per Amore degli uomini, sino a sacrificare la Sua stessa vita. Ferme le prerogative e la funzione dell’Ecc.ma Corte, resta davvero difficile comprendere il senso di una sentenza che, oltretutto, non considera secoli di storia e di cultura giudaico-cristiana. Pertanto il movimento preannuncia che, nel rispetto delle regole della democrazia, farà tutto quanto è nelle sue possibilità per opporsi ad ogni tentativo – anche giudiziario – di quanti mirano a negare e sovvertire l’Identità, anche religiosa, della nostra Europa».

Non è una nuova crociata, quella del MEDIC, perché, come ha ribadito il Segretario generale «il Crocefisso non ha bisogno di essere difeso, ha necessità di essere ri-raccontato, simbolo e messaggero di Ideali altissimi che costituiscono le radici dell’identità italiana ed europea. Il Crocifisso conclude tragicamente la grande storia di un uomo innocente che sceglie di morire per non tradire gli altri uomini. Per i cristiani quell’uomo è il figlio di Dio, per altre religioni quell’uomo è un profeta, per i non credenti quell’uomo merita il rispetto dovuto ai grandi protagonisti».

Roberto Mezzaroma preannuncia la presentazione, per il prossimo 2 luglio, del Movimento finalizzato alla «sensibilizzazione degli spiriti liberi di ogni Paese e Continente, verso il valore del Crocifisso come simbolo di fede e testimonianza della grande storia di Gesù», immagine stessa della libertà religiosa e di un Credo che ha sempre favorito il dialogo con le altre Chiese e confessioni religiose, nella direzione della solidarietà e dell’accoglienza. Un simbolo che rinvia ad un atto di amore, quello del Cristo che ha invitato ad amare i nemici; dunque un messaggio di straordinaria attualità, che da duemila anni a questa parte parla di tolleranza e di apertura, e oggi sostiene il processo di inclusione e di crescita di una Italia e di una Europa che si trovano ad essere centro e meta di importanti flussi migratori.

«Il Crocifisso si onora – conclude il Segretario generale del MEDIC – reagendo ai subdoli o violenti tentativi di rimuoverlo, più dalle nostre coscienze che dalle nostre pareti. Vorremmo ricordarlo soprattutto a noi stessi, nati sotto il segno della Croce». E «Nati Sotto il Segno della Croce, il Crocifisso: crocevia della Storia» è dunque il titolo dell’evento del prossimo 2 luglio che ufficializzerà la nascita del movimento, alla presenza di rappresentanti di tutte le confessioni religiose, perché, dichiara Roberto Mezzaroma: «la Croce, verticalità più elevata dello Spirito, è priva di confini nell’abbraccio dei popoli e delle persone di buona volontà».

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