Terremoto: Pedaggi e tasse, monta protesta aquilani

Parlano poco di “marcia su Roma”, per evitare collegamenti con il 28 ottobre 1922, ma gli aquilani, come gli altri residenti nei Comuni colpiti dal terremoto del 2009, si preparano a vivere la trasferta del 7 luglio nella capitale come un evento epocale. Dopo la mobilitazione generale del 16 giugno nel capoluogo abruzzese e poi […]

Parlano poco di “marcia su Roma”, per evitare collegamenti con il 28 ottobre 1922, ma gli aquilani, come gli altri residenti nei Comuni colpiti dal terremoto del 2009, si preparano a vivere la trasferta del 7 luglio nella capitale come un evento epocale. Dopo la mobilitazione generale del 16 giugno nel capoluogo abruzzese e poi il Consiglio comunale vicino al Senato, l’assemblea cittadina aquilana rilancia. Mercoledì grande manifestazione a Roma, per portare ancora una volta all’attenzione di Governo e Parlamento le richieste del comprensorio in materia di tasse, economia, ricostruzione. La mobilitazione ha già raccolto l’adesione di associazioni, partiti, imprenditori, rappresentanti delle categorie produttive, delegazioni dei Comuni del “cratere” – già 35 -, ma soprattutto di cittadini che hanno prenotato 15 pullman, oltre a quelli messi a disposizione dalle organizzazioni. I residenti delle aree terremotate si preparano a invadere la capitale per chiedere una legge specifica che preveda anche una tassa di scopo o un contributo di solidarietà. E per ribadire la loro richiesta di prorogare le agevolazioni fiscali, ma anche di avere certezze sui fondi per la ricostruzione e su una “vera” zona franca. Oltre che per protestare contro l’aumento dei pedaggi autostradali, quando ancora migliaia di sfollati aquilani vivono sulla costa. “Purtroppo – spiega Mauro Zaffiri, componente del ‘tavolo tasse’ nel ‘presidio permanente’ – le indicazioni che emergono dal dibattito sulla manovra sono tutt’altro che positive. Da ieri abbiamo ricominciato a pagare le tasse e a gennaio dovremo restituire gli arretrati”. Allarme anche per adempimenti Inps e Agenzia delle Entrate. “L’Inps ci chiede i contributi 2009 – commenta il tributarista Luigi Fabiani – e l’Agenzia delle Entrate ha chiesto agli aquilani con l’azienda soggetta agli studi di settore di fare l’adempimento entro il 6 luglio”. Si rischia così di produrre migliaia di inadempienti. “Ma voglio vedere – dice Fabiani – a fronte di mille, duemila, cinquemila ditte inadempienti cosa succederà, come potrà l’Agenzia fare i controlli o rispondere a cinquemila ricorsi”. I manifestanti si ritroveranno in piazza Venezia, raggiungeranno a piedi Montecitorio dove è previsto un presidio. Nel pomeriggio sit-in in piazza Navona, mentre al Senato sarà in discussione il testo della manovra.

Fabio Iuliano

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