Cialente: ”Emendamento passo avanti ma non e’ sufficiente”

 “L’emendamento che fissa in 120 rate, anziché 60, la restituzione dei tributi e contributi arretrati, e dunque in un periodo di 10 anni anziché 5, rappresenta un passo avanti da parte del Governo, ma purtroppo non è ancora sufficiente”. Così il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente commenta la notizia dell’emendamento, inserito nella legge finanziaria, con cui […]

 “L’emendamento che fissa in 120 rate, anziché 60, la restituzione dei tributi e contributi arretrati, e dunque in un periodo di 10 anni anziché 5, rappresenta un passo avanti da parte del Governo, ma purtroppo non è ancora sufficiente”. Così il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente commenta la notizia dell’emendamento, inserito nella legge finanziaria, con cui si prolunga il periodo di restituzione dei contributi non versati per il Comune dell’Aquila e per quelli del cratere, che dovranno comunque iniziare a pagare gli arretrati dal 1 gennaio 2011.

“Resta sempre il fatto – spiega Cialente – che ciò che non è stato versato andrà restituito al 100 per cento. Per essere chiari, fino a stamattina un lavoratore aquilano con uno stipendio netto di mille euro avrebbe avuto una decurtazione in busta paga di 266 euro, restando con uno stipendio di appena 740euro, da terremotato e magari con un coniuge in cassa integrazione. Con l’emendamento inserito questa sera in finanziaria da parte del Governo quello stesso lavoratore avrà una ritenuta in busta paga di 134 euro e uno stipendio di 876 euro. In ogni caso, come si vede, si tratta di decurtazioni insostenibili per le famiglie aquilane.

Chiediamo – ha aggiunto Cialente – di avere lo stesso trattamento riservato ad altri territori colpiti da terremoti, come l’Umbria, dove i lavoratori stanno restituendo al fisco, in 10 anni, 46 euro al mese, vale a dire il 40 per cento di quanto non versato. Eravamo pronti a cominciare a restituire i tributi arretrati dal 1 gennaio e non, come avvenuto nei casi di Umbria e Molise, dopo 12 anni, ma la restituzione del 100 per cento è veramente insostenibile”.  “Pur registrando dunque un primo atto di apertura – conclude il sindaco dell’Aquila – ritengo, a nome di tutte le aquilane e di tutti gli aquilani, che sin da domani dovremo iniziare un confronto con il Governo per ottenere che la restituzione in percentuale dei contributi non versati sia commisurata a quella prevista per altri territori colpiti da calamità naturali peraltro, fortunatamente per quei cittadini, meno gravi della nostra. Mi scuso per aver riportato pedissequamente degli esempi pratici con conti e cifre, ma l’ho fatto perché è importante che il Paese sappia qual è il senso della nostra protesta e delle nostre rivendicazioni”.

 

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