Terminata manifestazione in Piazza Navona, ancora un offensivo trucco del Tg1

E’ terminata la manifestazione a Piazza Navona, nei pressi del Senato, dei cittadini aquilani terremotati arrivati questa mattina a Roma. Momenti di tensione e tafferugli, prima a Piazza Venezia, poi nei pressi di piazza Colonna e infine davanti Palazzo Grazioli hanno bloccato parte del centro storico per l’intera mattinata con gravi ripercussioni sul traffico. Gli aquilani […]

E’ terminata la manifestazione a Piazza Navona, nei pressi del Senato, dei cittadini aquilani terremotati arrivati questa mattina a Roma. Momenti di tensione e tafferugli, prima a Piazza Venezia, poi nei pressi di piazza Colonna e infine davanti Palazzo Grazioli hanno bloccato parte del centro storico per l’intera mattinata con gravi ripercussioni sul traffico. Gli aquilani hanno annunciato che torneranno a casa in serata. Poco prima della fine della manifestazione il senatore dell’Idv, Stefano Pedica, aveva esposto una bandiera verde e nera, che rappresenta i colori della città dell’Aquila, fuori da un balcone di Palazzo Madama, La bandiera è stata rimossa poco dopo.

“Francamente si sentivano solo un po’ di fischietti, niente di più”. Risponde così il ministro degli Esteri Franco Frattini, lasciando il vertice del Pdl a Palazzo Grazioli, a chi gli chiede se durante il vertice del Pdl i presenti si fossero accorti della protesta dei terremotati abruzzesi in via del Plebiscito. 

Difendo senza mezzi termini l’operato del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che sulla tragedia del terremoto dell’Aquila ha dato carta bianca a tutti coloro che sono stati chiamati ad operare ai vari livelli allo scopo di risolvere tutti i problemi del capoluogo abruzzese e delle zone colpite dal sisma. Offendere le persone non è la maniera migliore per affrontare i problemi.” E’ quanto sostiene il deputato abruzzese Maurizio Scelli (Pdl) dopo essere andato incontro ai manifestanti giunti questa mattina a Roma dall’Abruzzo. “Il capo del Governo non ha lesinato mezzi e risorse per affrontare il dramma – prosegue Scelli – impegnandosi in prima persona in uno sforzo senza precedenti. Adesso, invece, è arrivato il momento di programmare gli interventi che devono portare alla risoluzione dell’enorme ventaglio di problemi aperti, dando un inizio e una fine certi. Oggi più che contestare occorre concordare e condividere una linea di governo che possa portare alla soluzione dei problemi”.

Ancora un clamoroso (e offensivo) trucco del Tg1 delle 13.30. Non si poteva davvero tacere degli incidenti tra forze dell’ordine e terremotati dell’Aquila durante la manifestazione a Roma. Allora Minzolini ha deciso, da fuoriclasse della disinformazione, di non annunciare nei titoli di apertura l’accaduto e di relegarlo al diciottesimo minuto del suo Tg1, quattordicesimo dei servizi in programma oggi”. Lo denuncia il capogruppo dell’Idv in commissione di Vigilanza Francesco Pardi. “Possibile che tre aquilani feriti, una protesta disperata contro il governo e una città totalmente bloccata non meritasse una posizione più importante di due preti cinesi uccisi (in Cina), della scoperta di alcuni evasori totali a Lodi, di un giovane morto in un incidente stradale a Roma, degli sviluppi dei casi Claps e Marcinelle, degli arresti per appalti nelle ferrovie a Napoli, dei presunti finanziamenti illeciti a Sarkozy, del tedesco che ha ucciso due italiani, di alcuni arresti per camorra a Ercolano? Non la smetteremo né di meravigliarci né di indignarci. Minzolini lo sappia – conclude Pardi – non riuscirà mai ad abituarci al suo modo di fare disinformazione. Possiamo comprendere – conclude Pardi – che gli ordini di Berlusconi di censurarci siano seguiti alla lettera, ma se anche un gruppo di terremotati è considerato scomodo perché contesta il governo è davvero troppo”.

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