Rosetano nel cuore

                                                                                                                                                                                                                                                        Era noto al pubblico televisivo per aver partecipato ai primissimi sceneggiati, come Piccole donne e Piccolo mondo antico, negli anni Cinquanta, proseguendo la sua attivita’ attraverso i decenni (Lungo il fiume e sull’acqua, Nero Wolfe) fino alle fiction come La Piovra 7 e Linda e il brigadiere. Renato De Carmine, morto ieri pomeriggio al […]

                                                                                                                                                                                                                                                        Era noto al pubblico televisivo per aver partecipato ai primissimi sceneggiati, come Piccole donne e Piccolo mondo antico, negli anni Cinquanta, proseguendo la sua attivita’ attraverso i decenni (Lungo il fiume e sull’acqua, Nero Wolfe) fino alle fiction come La Piovra 7 e Linda e il brigadiere. Renato De Carmine, morto ieri pomeriggio al Policlinico Gemelli di Roma, alla’età di 87 anni, riposerà nella “sua” Roseto. De Carmine è stato soprattutto attore di teatro. Aveva debuttato in coppia con Mario Maranzana in O di uno o di nessuno, di Luigi Pirandello. Nel 1961 era entrato nella compagnia del Piccolo di Milano con Giorgio Strehler, al quale lo legò un sodalizio quasi decennale: fu Frate Fulgenzio in Vita di Galileo, Enrico VI nel Gioco dei potenti, protagonista delle Notti dell’ira di Armand Salacrou e del Caso Oppenheimer di Kipphardt, tutti per la regia di Strehler. Dopo una stagione nel gruppo Teatro e Azione (1970-1971), tornò al Piccolo per vestire i panni di Gloucester nel Lear, in coppia con Tino Carraro, del Vescovo nel Balcon di J. Genet, di Wang nell’Anima buona di Sezuan. Fu ancora Otto Marvuglia nella Grande magia di Eduardo De Filippo, in coppia con Franco Parenti (1984-85) e con Giancarlo Dettori (1990-1998). Lavorò anche con Franco Zeffirelli (La città morta), Guido De Monticelli (Il Guardiano di Pinter, 1988-89), Jerome Savary (La dodicesima notte, 1991). Al cinema esordì nel 1948 con il Guglielmo Tell, interpretando film di vario genere, come Il mercante di Venezia, L’indomabile Angelica, Sette scialli di seta gialla, In nome del Papa Re, Per amore solo per amore, Romanzo di un giovane povero. Notevole il suo impegno di doppiatore, prestando, tra l’altro, la sua voce a Rod Taylor nell’Uomo che visse nel futuro. Il 22 maggio 2010, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni di fondazione della Citta’, l’Amministrazione comunale gli aveva conferito la cittadinanza onoraria ed ora la cittadina rivierasca, da lui eletta a seconda patria (tornava lì al mare ogni anno, negli ultimi 40), lo custodirà nella pace non smemorata della tomba.

Carlo Di Stanislao

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