Su italiani in vacanza ognuno ‘da’ i numeri’

Saranno 30 milioni gli italiani che andranno in vacanza questa estate per Federalberghi, meno di 25 milioni secondo Federconsumatori, quasi 29 milioni secondo l’Osservatorio Europcar, mentre per il ministro per il Turismo, Michela Brambilla, nel periodo tra luglio e settembre, partiranno 30 milioni, contro i 25 milioni dello scorso anno. Sulle partenze degli italiani insomma, […]

Saranno 30 milioni gli italiani che andranno in vacanza questa estate per Federalberghi, meno di 25 milioni secondo Federconsumatori, quasi 29 milioni secondo l’Osservatorio Europcar, mentre per il ministro per il Turismo, Michela Brambilla, nel periodo tra luglio e settembre, partiranno 30 milioni, contro i 25 milioni dello scorso anno. Sulle partenze degli italiani insomma, regna la confusione e ognuno sembra dire la sua.Se il ministro Brambilla è ottimista anche perché registra una crescita del 15% dei vacanzieri rispetto allo scorso anno, contro di lei si leva la voce di Federconsumatori che le chiede dove abbia preso questi dati. “Sono cifre inspiegabili – dice Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori – a meno che, all’interno dei flussi turistici, il ministro non annoveri anche gli avventurosi viaggi giornalieri dei pendolari”. Anche gli operatori del settore sembrano preoccupati per la situazione del settore. La presidente della Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio, Cinzia Renzi, sostiene che “i forti segnali di ottimismo enunciati per il turismo ci lasciano molto perplessi. L’incremento dei viaggi degli italiani – osserva Renzi – non significa incremento di fatturato. La forte stagnazione dei consumi, infatti, ha pressoché dimezzato il budget di spesa delle famiglie italiane e i ricavi sono quindi, ulteriormente affievoliti: in quasi tutte le realtà i fatturati sono diminuiti del 15%”. E di “ottimismo ingiustificato” parla anche Maria Concetta Patti, presidente di Federviaggio-Confturismo. “Dopo un 2009 davvero difficile – dice – le imprese stanno affrontando un anno di turbolenze economiche che costringono ad operare quasi in regime di diseconomia: vendite all’ultimo minuto, marginalità estremamente ridotte nell’alta stagione, impossibilità di una pianificazione strutturata. Riteniamo poco opportuno ed inutile diffondere dati su partenze e prenotazioni, ma le statistiche che ci arrivano sono ben lontane dall’ottimismo di cui si parla in questi giorni”. Anche il ministro per il turismo, in una recente conferenza stampa, aveva ammesso una calo nei fatturati, conseguenza della “grande riduzione dei prezzi messa in campo dai nostri operatori turistici”, ma Brambilla ha parlato di un settore “in linea con quello dell’anno passato, prima attività, per tenuta, nel nostro Paese”. E un recentissimo monitoraggio diffuso dall’Enit, l’Ente nazionale del turismo, parla di un forte ritorno di stranieri tanto che il presidente dell’Ente, Matteo Marzotto, parla di una “estate 2010 che sarà una boccata d’ossigeno sulla via della ripresa, per ripartire con una marcia in più”. Sul fronte delle partenze degli italiani, l’ultima indagine Federalberghi, invece, parla di un italiano in vacanza su due (dunque circa 30 milioni) in questa estate ormai in corso: numeri che, per la federazione degli albergatori, non cambiano rispetto a quelli del 2009. Ad aumentare sono invece coloro che non partiranno per mancanza di soldi: saranno 1 su 4, ovvero 15 milioni di italiani. Chi avrà ragione? Su un dato – scontato – tutti sono d’accordo: la vacanza degli italiani nella generalità viene consumata in località di mare. Ma anche su questi numeri non si trova l’accordo: secondo i dati diffusi dal ministro Brambilla sceglierà il mare il 62,6% degli italiani, il 13,4% le città d’arte e il 12,3% la montagna. Secondo Federalberghi invece il 74,6% preferirà la spiaggia, seguita dalla montagna con il 17,4% delle scelte e le località d’arte con l’1,9%. Dati ancora diversi quelli dell’Osservatorio Europcar che parla di 73% che sceglie il mare, 12% la montagna, 15% in altre destinazioni (dai laghi alle città d’arte alla campagna).

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