C’e’ un futuro per la nostra costa?

Si è svolto ieri sera, sul piazzale della marina di Torre San Gennaro (BR), un incontro pubblico sul tema: “C’è un futuro per la nostra costa?” Hanno partecipato Giuseppe Romano, consigliere della Regione Puglia, Giovanni Del Coco, sindaco di Torchiarolo, Giampiero Rollo, capogruppo PD ed ex sindaco di San Pietro Vernotico, Claudio Pezzuto, capogruppo PD […]

Si è svolto ieri sera, sul piazzale della marina di Torre San Gennaro (BR), un incontro pubblico sul tema: “C’è un futuro per la nostra costa?”
Hanno partecipato Giuseppe Romano, consigliere della Regione Puglia, Giovanni Del Coco, sindaco di Torchiarolo, Giampiero Rollo, capogruppo PD ed ex sindaco di San Pietro Vernotico, Claudio Pezzuto, capogruppo PD del comune di Cellino San Marco.
Gli interventi che si sono succeduti hanno messo in evidenza l’impegno politico del consigliere regionale Giuseppe Romano per questo lembo di terra che lo ha visto “nascere politicamente” (negli anni 2000 è stato anche sindaco di San Pietro Vernotico, il Comune più grande di quelli a Sud di Brindisi).
Si è parlato di progetti comunitari finanziati e pronti a partire, che mirano a consolidare il tratto di costa salentina soggetto a rischio erosione, non entrando però nel dettaglio ad eccezione di quelli che vedono coinvolto il Comune di Torchiarolo per un piccolo tratto di costa in “Contrada Cipolla”.
Grande presenza di pubblico a testimonianza dell’importanza del tema proposto e della sensibilità e attenzione che sempre più cittadini dimostrano di avere verso chi li amministra e verso un territorio “martoriato” da uno sfruttamento selvaggio.
A fine incontro, grande è stata la delusione dei presenti che ancora una volta non hanno avuto risposta sui temi legati alla sicurezza, alle infrastrutture (assenti), all’impatto ambientale della vicina Centrale al Carbone Federico II.
”C’è un futuro per la nostra costa?” Doveva essere lontano da ogni possibile strumentalizzazione partitica ma, un momento di riflessione sulla crisi della nostra Puglia e di partecipazione forte dei cittadini al mutamento della politica locale e nazionale nei confronti del paesaggio e dell’ambiente.
La centrale di Cerano continua la sua produzione e gli impianti fotovoltaici ed eolici spuntano come funghi senza un piano regolatore e con gravi danni al settore agricolo e lo sviluppo sostenibile del territorio. Gli effetti nel tempo sul terreno del fotovoltaico secondo i dati di Arpa Puglia sono devastanti: perdita di permeabilità alla penetrazione di acque meteoriche, con conseguente concentrazione di queste nei punti di scolo delle superfici dei pannelli solari, che potrebbe determinare fenomeni idrogeologici non sottovalutabili, fra i quali un rapido ed elevato deflusso superficiale; depressione dell’attività biologica associata alla perdita costante di irraggiamento delle aree ombreggiate dai pannelli che non viene compensata dall’apporto di sostanza organica e nutrienti del ciclo biologico della biomassa vegetale ed animale sovrastante, con la conseguente accelerazione di fenomeni di desertificazione, i quali, a loro volta, vanno ad incrementare i fenomeni di disequilibrio idrogeologico.
E’ di alcuni giorni fa, l’annuncio di Enel di un importante progetto fotovoltaico su Cerano. Perchè non si coglie l’opportunità di far si che si discuta con Enel per una riduzione dell’emissioni di carbone e una concertazione comune per scongiurare gli impatti negativi sulla salute, sul territorio e sull’ambiente? Sì all’efficienza energetica! Sì al risparmio energetico! Sì, pero’, ai grandi estesi rimboschimenti della Puglia con le nostre specie autoctone, ai progetti di vera rinaturalizzazione e bonifica dall’inquinamento del nostro territorio!
Luisa Stifani

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