L’Inghilterra non vuole un Papa astuto e dispendioso

Stando a quanto diffuso dalla Santa Sede lo scorso luglio, Benedetto XVI arriverà il 16 settembre ad Edimburgo, dove farà visita alla Regina, quindi presiederà la celebrazione eucaristica nel Bellahouston Park di Glasgow, per poi spostarsi a Londra. Ultima tappa sarà Birmingham, dove presiederà il rito di beatificazione del Cardinale John Henry Newman. Ma, a […]

Stando a quanto diffuso dalla Santa Sede lo scorso luglio, Benedetto XVI arriverà il 16 settembre ad Edimburgo, dove farà visita alla Regina, quindi presiederà la celebrazione eucaristica nel Bellahouston Park di Glasgow, per poi spostarsi a Londra. Ultima tappa sarà Birmingham, dove presiederà il rito di beatificazione del Cardinale John Henry Newman. Ma, a leggere i quotidiani Inglesi, la visita non è propriamente gradita, anzi. Secondo il Telegraph, ad esempio, il suo storico viaggio, in programma dal 16 al 19 settembre, nell’isola della riforma anglicana,  rischia in primo luogo di venir rovinato da alcuni gruppi di attivisti,  che hanno annunciato l’intenzione di bloccare la strada che porta al St Mary College di Londra, dove il Pontefice ha in programma un incontro con 3.500 ragazzi. C’è poi, enfatizzata dal Guardian, la polemica sui costi: troppo alti per le esauste casse inglesi e da addebitare allo stesso Papa. Infine, ad irritare gli inglesi, la notizia che per assistere a due degli eventi previsti durante la visita i fedeli, per la prima volta, dovranno pagare un ‘biglietto’: 10 sterline in un caso e 25 in un altro, per alleviare i costi di un viaggio che si preannuncia molto dispendioso.  Il Catholic Herald online ha dichiarato che “anche i mille preti che concelebreranno a Birmingham dovranno pagare, mentre saranno esentati i duemila ‘vip’ che assisteranno all’evento. Nessuna tariffa d’ingresso è stata imposta invece ai fedeli scozzesi che assisteranno alla messa di Benedetto XVI al Bellahouston Park, presso Glasgow, in programma il 16 settembre.” Sul sito creato per il viaggio papale, si avvisano i fedeli che “non è previsto viaggiare in maniera indipendente per recarsi agli eventi. Ci si dovrà accordare con i parroci della propria zona o con i coordinatori diocesani nominati per l’occasione, unendosi ai gruppi che poi usufruiranno del trasporto in pullman.” Il costo del biglietto darà diritto ad un ‘kit del pellegrino’, includendo anche le spese di trasporto.”L’idea è che le persone che arriveranno – ha affermato un portavoce  britannico della Chiesa, citato dal Catholic Herald – non sono turisti, ma pellegrini, quindi avranno un ‘pass’ del pellegrino, che includerà un cd sul viaggio, tutto il materiale sanitario e di sicurezza, una travelcard, il libro di preghiera ‘Magnificat’ e un pacchetto commemorativo. E l’idea è anche che essi contribuiscano al costo del viaggio.” Il Vaticano, spiegando che la competenza dell’organizzazione è lasciata alla Chiesa locale, ha sottolineato che “il biglietto è in realtà un contributo alle spese generali, e coloro che non possono permetterselo potranno non pagare.” “Ritengo corretto, comunque – ha dichiarato il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi – per far fronte ai costi, chiedere un contributo ai fedeli, ai quali peraltro viene consegnato un kit.” Secondo la stampa britannica, “i costi del viaggio del Papa potrebbero superare i 23 milioni di sterline, pari a circa 27 milioni di euro, considerando anche il contributo della Chiesa.” Ieri, alla Radio Vaticana, lord Christopher Patten, rappresentante del premier David Cameron, aveva spiegato che la parte che ricadrà sui contribuenti, quella relativa alla visita di Stato, “sarà pari a 10-12 milioni, laddove per il G20, durato un solo giorno, si erano spesi tra 19 e 20 milioni.” Per quanto riguarda invece la copertura del cotè ‘pastorale’, cioè dei tre grandi eventi di Glasgow, Londra-Hyde Park e Birmingham, lo scorso 23 maggio la Chiesa aveva anche lanciato una colletta speciale in tutte le parrocchie di Scozia, Inghilterra e Galles. Sono ormai passati 477 anni dal divorzio del re Enrico VIII dalla sua prima moglie, la cattolica spagnola Caterina d’Aragona, che gli aveva permesso di sposare Anna Bolena: ma in questi 5 secoli la distanza fra Roma e la chiesa britannica si è addirittura divaricata. Sembra anche molto significato che la visita cada esattamente dopo 450 anni  da quando il Cattolicesimo, come religione di stato e l’autorità del Papa, sia state formalmente rimosse dalla Scozia. Il maggiore quotidiano scozzese, The Scotsman afferma: “I leader delle chiese hanno ulteriormente annunciato che il Papa farà uso della sua visita per rammentare alla Gran Bretagna delle sue radici cattoliche.  Il 450mo anniversario dell’abolizione dell’autorità papale nel loro regno, sarà così disonorato da un Papa che rammenta come la Gran Bretagna abbia “radici cattoliche”. Momento clou della storica visita, la beatificazione del cardinale di John Henry Newman, che verrà utilizzata per affascinare il mondo con tutta la pompa e lo spettacolo sfarzoso della corte papale in tutta la sua gloria. Le cerimonie, riprese dalle televisioni, culmineranno con una messa celebrata a Coventry, durante la quale il Pontefice beatificherà John Henry Newmann. Questa sarà, scrivonio i giornali inglesi,  la seconda sceneggiata della canonizzazione del cardinale inglese sulla via della santità, in virtù della quale Newman verrà dichiarato “beato”. Nel 1991 Newman era già stato dichiarato “Venerabile”, primo delle tre fasi del processo per il quale il Cattolicesimo romano produce i suoi “santi”. E’ usanza che le beatificazioni siano celebrate a livello locale. Benedetto, però, desidera particolarmente mettere in luce quelle dottrine del Newman che nel corso degli anni sono diventate per il Vaticano la base per la promozione di un falso ecumenismo. Particolarmente influenti sono state la “riformulazione della dottrina” e il suo insegnamento sulla “rivelazione continua”. Questo è ciò che Papa Benedetto chiama: “l’ermeneutica della continuità” spiegata in questo modo: “In una parola: sarebbe necessario non seguire i testi del Concilio Vaticano II] ma il suo spirito. Ovviamente, in questo modo, largo margine viene lasciato aperto sulla questione di come questo spirito sia susseguentemente definito, aprendo così la strada ad ogni capriccio. Il concetto di Newman sulla “rivelazione continua”,  concede al Papa persino libertà di interpretazione dei documenti del Concilio e questo agli inglesi non garba. Un tale spazio di manovra biblica e storica è, per loro, altamente pericoloso. Il teologo inglese Richard Bennett, commenta e sintetizza l’opposizioni di molti sudditi di Sua Maestà a tale visita, nella maniera con cui è stata concepita. Egli scrive: “L’astuta strategia di Papa Benedetto come capo di stato politico non ha valore alcuno di fronte al Signore Iddio onnipotente. Possiamo essere sinceramente riconoscenti che nella Sua suprema sapienza Dio abbia determinato di porre un limite agli intrighi della Roma papale. Essa sarà punita per aver respinto sistematicamente la Signoria di Cristo. Al tempo stesso, il popolo di Dio non deve essere ingannato dallo spettacolo seducente al quale assisterà nel settembre 2010”.

Carlo Di Stanislao

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