Cambia sede il museo Nazionale d’Abruzzo e il suo Mammuth

Cambia sede l’imponente scheletro di Mammuthus meridionalis vestinus, il cosiddetto Mammuth, e con lui tutte le opere conservate nel Museo Nazionale d’Abruzzo, da sempre ospitato nei locali della Fortezza Spagnola dell’Aquila, gravemente danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009.La Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo ha scelto come sede temporanea quello […]

mammuthCambia sede l’imponente scheletro di Mammuthus meridionalis vestinus, il cosiddetto Mammuth, e con lui tutte le opere conservate nel Museo Nazionale d’Abruzzo, da sempre ospitato nei locali della Fortezza Spagnola dell’Aquila, gravemente danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009.La Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo ha scelto come sede temporanea quello che è ritenuto un esempio di archeologia industriale in terra aquilana, l’ex Mattatoio, che il Comune ha concesso in comodato d’uso gratuito al Ministero per i Beni Culturali. I locali saranno ristrutturati e adeguati da un punto di vista sismico, nell’ambito di un progetto museografico e museologico, curato dall’amministrazione. L’intervento sarà realizzato grazie a un contributo di 5 milioni di euro da parte della società Invitalia, nell’ambito del Progetto Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno. Entro il prossimo ottobre sarà pubblicato l’avviso di gara per i lavori di consolidamento, recupero e allestimento museale; nel frattempo l’amministrazione ha stipulato accordi per affrontare la casistica di interventi di restauro delle opere trasferite provvisoriamente nel Museo di Paludi di Celano, oggi Musé, con l’Opificio delle Pietre Dure, l’Istituto Superiore per il Restauro e, a livello locale, con l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. “Attraverso la realizzazione di questo importante spazio espositivo insieme con il restauro della Fontana delle Novantanove Cannelle e della Porta della Rivera a cura del FAI – si legge in una nota della Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggisti -, sarà possibile ripristinare a Borgo Rivera un polo di attrazione culturale e monumentale”. “L’operazione assume inoltre un valore simbolico, poiché viene effettuato in un luogo di primaria importanza, legato all’origine stessa della città, che farà da battistrada per la riappropriazione del centro storico. Non solo è da considerare un passo significativo verso il recupero della normalità, ma anche per la ricostruzione del tessuto economico- sociale che fa da indotto agli spazi pubblici. Su quest’aspetto va rilevato il ruolo del progetto ‘Poli museali di eccellenza’ che punta a elevare la qualità dell’offerta dei beni culturali del Mezzogiorno per adeguarla a modelli di eccellenza”.

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