Italiano morto in carcere in Francia, la famiglia chiede chiarezza

Sarà effettuata oggi a Nizza l’autopsia sul corpo di Daniele Franceschi, carpentiere di Viareggio morto in una cella del carcere di Grasse, dove era finito cinque mesi fa con l’accusa di falsificazione e uso improprio di una carta di credito. La causa del decesso, secondo le autorità francesi, è stata un “collasso cardiocircolatorio”, ma la famiglia solleva interrogativi. All’autopsia non assisterà […]

Sarà effettuata oggi a Nizza l’autopsia sul corpo di Daniele Franceschi, carpentiere di Viareggio morto in una cella del carcere di Grasse, dove era finito cinque mesi fa con l’accusa di falsificazione e uso improprio di una carta di credito. La causa del decesso, secondo le autorità francesi, è stata un “collasso cardiocircolatorio”, ma la famiglia solleva interrogativi. All’autopsia non assisterà un perito di parte. Una richiesta della famiglia in tal senso è rimasta senza risposta.
“Abbiamo saputo che un medico di fiducia italiano avrebbe potuto seguire l’autopsia su mio figlio. Ma non sapevamo come procurarcelo. Così, ho mandato un fax al ministero della Giustizia chiedendo aiuto, chiedendo di avere un medico legale da portare dall’Italia, ma non ho ricevuto risposta. Lunedì ci sarà l’autopsia, poi forse potremo trasferire la salma a casa. Ma i francesi, sull’esito dell’esame, potranno raccontarci quello che vorranno”. E’ lo sfogo di Cira Antignano, la madre di Daniele Franceschi. La donna racconta di un regime carcerario “molto duro” e dei “dubbi” che su questa morte nutrono sia lei, sia l’avvocato francese che assiste la famiglia. “Mio figlio era un ragazzo forte, faceva sport, non aveva mai sofferto di problemi cardiaci, non credo all’infarto”.

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