Una Rossellini per Venezia e Berlino

Isabella Rossellini è una delle attrici più stimate e ammirate a livello internazionale e, negli ultimi anni, si è dedicata anche alla produzione e alla regia. Figlia di Ingrid Bergman e di Roberto Rossellini, ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell’arte come stilista e giornalista. Il suo debutto cinematografico risale al 1976 […]

Isabella Rossellini è una delle attrici più stimate e ammirate a livello internazionale e, negli ultimi anni, si è dedicata anche alla produzione e alla regia. Figlia di Ingrid Bergman e di Roberto Rossellini, ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell’arte come stilista e giornalista. Il suo debutto cinematografico risale al 1976 quando apparve a fianco della madre in A Matter Of Time (Nina, in italiano) di Vincente Minnelli. In seguito ha lavorato con numerosi registi, tra questi Paolo e Vittorio Taviani, Norman Mailer, Robert Zemeckis, John Schlesinger, Peter Weir, Abel Ferrara, Peter Greenaway e David Lynch, con il quale è stata a lungo legata sentimentalmente. A breve sarà in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo (talentuoso figlio di Maurizio); ma la notizia più importante, è che è stata scelta quale presidente di Giuria del 61° Festival Internazionale del Film di Berlino, che si terrà dal 10 al 20 febbraio 2011. Il direttore Dieter Kosslick ha così commentato la nomina: “è fantastico avere Isabella Rossellini come Presidente della Giuria. E’ un’artista creativa, poliedrica e ha un’enorme esperienza sia in Europa sia in America e nel panorama cinematografico internazionale”. Donna bellissima e potentissima sullo schermo, la Rossellini, che Morando Morandini ha soprannominato “Impera-Attrice”, è capace di infiammare con un solo sguardo, più della stessa Monica Bellucci, la star italiana-hollywoodiana che sembra averne eredito il ruolo ed il fascino conturbante. Come già detto, nonostante il sangue cinematografico le scorra nelle vene, Isabella ha preferito lavorare, agli esordi della sua carriera, come assistente costumista per alcuni film del padre ( Blaise Pascal e Agostino d’Ippona) e si concessa alla macchina da presa solo nel 1976 e non per Roberto Rossellini, ma per Vincente Minnelli, che la inserì nel cast di Nina, accanto a sua madre, un’altra figlia d’arte come Liza Minnelli e i gli attori del passato Amedeo Nazzari e Tina Aumont. Il regista americano più talentuoso di questi anni, Martin Scorsese (dal quale poi divorzierà nel 1983), afferma che buca lo schermo per la sua particolare bellezza: labbra rosse, occhi vellutati, pelle bianchissima, tanto che a 28 anni (età avanzatissima per il ruolo) si è reinventa modella per le campagne pubblicitarie della Lancome, finendo addirittura nelle copertine di Vogue, fotografata da Richard Avedon e Bruce Weber. Quest’anno, stupendo ancora tutti, ha firmato con Jody Shapiro, Green Porno, una serie di cortometraggi dedicati alla riproduzione di vermi ed insetti; proiettati nel Berlinale di giugno scorso, con tre terrari immensi ad accogliere i visitatori che, attraverso dei vetri giganti hanno avuto direttamente la possibilità di trovarsi immersi nel mondo riproduttivo degli insetti, a metà tra film ed arte. L’attrice vi interpreta 8 diversi ruoli, dalla lumaca all’ape, passando per il ragno, adeguatamente truccata (ed eroticissima, nonostante i suoi 58 anni), con corti di 5 minuti, destinati ad essere trasmessi su telefonino: un formato insolito per un porno verde del tutto innovativo. Nel film di Saverio Costanzo per Venezia, dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano, interpreta Adele, personaggio emblematico della borghesia contemporanea, che abbandona le sue anime più fragili nella solitudine e nel vuoto dell’agiatezza economica. Speriamo che a riesca a Tarantino e la giuria, mentre siamo già certi che le sue scelte saranno eterodosse, sorprendenti ed indovinate per Berlino.

Carlo Di Stanislao

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