L’Italia della poverta’: nel 2011 piu’ licenziati che nuovi assunti

Nonostante i timidi segnali di ripresa registrati in questi ultimi mesi, gli effetti della crisi economica continuerà a far crescere anche nel 2010 l’”esercito” dei senza lavoro, che supereranno di quasi 200mila unità il numero degli assunti. A denunciarlo è la Cgia di Mestre che ha messo a confronto il tasso di disoccupazione delle province […]

Foto: Manuel Romano

Nonostante i timidi segnali di ripresa registrati in questi ultimi mesi, gli effetti della crisi economica continuerà a far crescere anche nel 2010 l'”esercito” dei senza lavoro, che supereranno di quasi 200mila unità il numero degli assunti. A denunciarlo è la Cgia di Mestre che ha messo a confronto il tasso di disoccupazione delle province con le previsioni occupazionali fatte dagli imprenditori italiani nell’indagine conoscitiva elaborata da Excelsior-Unioncamere. “A fronte di 802.160 nuove assunzioni previste nel 2010 – esordisce Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – sono ipotizzati, sempre quest’anno, anche 980.550 licenziamenti. Pertanto, il saldo sarà pari a -178.390. Rispetto al 2009, secondo le stime del ministero dell’Economia, il tasso di disoccupazione nazionale dovrebbe aumentare di quasi un punto attestandosi all”8,7%. Se queste cifre saranno confermate, i disoccupati saranno circa 2.200.000. Grave la situazione nelle grandi città del Sud: Napoli, Bari e Catania vedranno aumentare sensibilmente il numero dei senza lavoro. Male anche le grandi roccaforti dell’industria manifatturiera del Nord, come Torino, Brescia, Bergamo e Treviso”. Tuttavia, la provincia che registrerà a livello nazionale il saldo occupazionale più negativo sarà Milano (-13.060), anche se viene sottolineato che questo record negativo è in parte mitigato dal fatto che nel capoluogo lombardo il tasso di disoccupazione (registrato nel 2009) era relativamente basso (5,7%). Seguono Torino (-7.730 ma con una disoccupazione che nel 2009 era all’8,3%) e, al terzo gradino del podio, Napoli (-5.650). Il dato della provincia partenopea preoccupa visto che questi nuovi senza lavoro si andranno ad aggiungere ai 136.738 disoccupati che nel 2009 hanno fatto segnare un tasso di disoccupazione pari al 14,6%. Preoccupante anche la situazione di Brescia (-5.400), Bergamo (-5.280), Treviso (-4.990) e Roma (-4.500), anche se in queste realtà (ad esclusione della provincia capitolina), la disoccupazione è, tutto sommato, abbastanza contenuta. Da bollino rosso, invece, secondo la Cgia, il quadro occupazionale di un’altra grande provincia del Sud: Bari. Con un tasso di disoccupazione che l’anno scorso era dell’11,1%, il saldo previsto quest’anno sarà pari a -4.320. Preoccupante anche la situazione di Catania. La provincia etnea registrerà un saldo pari a -2.550 che si “inserirà” in uno scenario lavorativo molto pesante. Infatti, il tasso di disoccupazione nel 2009 era pari all’11,3%.

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