Cinque indagati a Pescara per bimba nata tetraplegica

Cinque fra medici e ostetriche dell’ospedale civile di Pescara sono indagati nell’ipotesi di lesioni colpose per la tetraparesi spastica da cui è affetta dalla nascita una bambina che oggi ha tre anni. Secondo i genitori della piccola e i legali che li assistono, gli avvocati Chiara Rinaldi, del Foro di Bologna, e Francesca Giardini, del […]

Cinque fra medici e ostetriche dell’ospedale civile di Pescara sono indagati nell’ipotesi di lesioni colpose per la tetraparesi spastica da cui è affetta dalla nascita una bambina che oggi ha tre anni. Secondo i genitori della piccola e i legali che li assistono, gli avvocati Chiara Rinaldi, del Foro di Bologna, e Francesca Giardini, del Foro di Ravenna, la malattia della bambina è dovuta ad errori e carenze diagnostiche durante il parto, avvenuto il 2 luglio 2007. I genitori hanno presentato denuncia-querela nel giugno scorso alla stazione carabinieri di Bologna, dopo essersi rivolti alle due avvocatesse, che già in passato si sono occupate di casi analoghi e che avevano raccolto le cartelle cliniche del caso e prodotto una consulenza di parte. Ora il Pm di Pescara Valentina D’Agostino ha presentato una richiesta di incidente probatorio, così come avevano chiesto i genitori tramite i legali, per capire se le lesioni da cui è affetta la piccola siano collegabili alle condotte dei sanitari e se la situazione poteva essere prevista ed evitata. Sull’incidente probatorio, un’anticipazione di una fase del dibattimento, dovrà pronunciarsi il Gip. Secondo la querela presentata dagli avv.Chiara Rinaldi e Francesca Giardini, la tetraparesi spastica da sofferenza perinatale è riconducibile alla condotta dei sanitari del reparto ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Pescara, in particolare per la carenza di assistenza diagnostica. In base ad una consulenza medico legale del dott.Piero Occhialini ci fu un’omessa esecuzione degli accertamenti ecografici o cardiotografici per valutare la situazione del feto. Accertamenti che – secondo la querela – se fatti, avrebbero consentito di evitare o almeno ridurre la sofferenza fetale e le conseguenti lesioni della neonata.

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