Stati, intercettata a mia difesa

Nessun riferimento diretto con aspetti giudiziari collegati all’inchiesta di Pescara sui rifiuti, ma un messaggio chiaro “Ricordo che l’utenza telefonica mi era stata messa sotto controllo a mia tutela perché potevo essere bersaglio di richieste illecite. Però non intendo assolutamente entrate nelle vicende giudiziarie”. Così l’ex assessore all’ambiente Daniela Stati – indagata per favoreggiamento – […]

Daniela StatiNessun riferimento diretto con aspetti giudiziari collegati all’inchiesta di Pescara sui rifiuti, ma un messaggio chiaro “Ricordo che l’utenza telefonica mi era stata messa sotto controllo a mia tutela perché potevo essere bersaglio di richieste illecite. Però non intendo assolutamente entrate nelle vicende giudiziarie”. Così l’ex assessore all’ambiente Daniela Stati – indagata per favoreggiamento – in una conferenza stampa oggi ad Avezzano, incontro organizzato per parlare della realizzazione della centrale a biomasse che dovrebbe essere costruita nel territorio del comune di Avezzano. La Stati ha usato toni duri e risentiti, e ha voluto subito chiarire l’aspetto legato alle sue intercettazioni telefoniche, dalle quali risulta, secondo gli inquirenti, che avrebbe accusato una serie di pressioni da politici abruzzesi, tra i quali anche il senatore di Celano (L’Aquila) Filippo Piccone. Il filo dominante della sua conferenza stampa è stato comunque quello legato alla esclusione del comune di Avezzano da ogni decisione riferita alla costruzione della centrale a biomasse. “Stranamente l’intesa preliminare per la riconversione dello zuccherificio di Celano – ha chiarito la Stati – , firmata il 2 agosto 2007, per la costruzione dell’impianto ad Avezzano non ha visto la presenza al tavolo delle trattative dell’amministrazione comunale. Stranamente era presente Benito Marcanio, consigliere provinciale di Celano ed Evelina Torrelli, presidente del nucleo industriale di Avezzano e Filippo Piccone, sindaco di Celano”. Ha ricordato che il consiglio comunale di Avezzano aveva manifestato la propria contrarietà alla costruzione dell’impianto e che c’era stato anche il parere negativo della Guardia Forestale. L’unico riferimento ad aspetti regionali è stato quando – ha specificato – la sua delega di assessore riguardava la gestione dei rifiuti e non quelli energetici la cui delega era detenuta direttamente dal presidente Chiodi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *