Taranto, 16 arresti per usura

Praticavano tassi usurari dal 7 al 30 per cento mensile, con un volume d’affari di 600mila euro. Questa mattina all’alba gli agenti della Squadra mobile di Taranto hanno stroncato l’attività di un’organizzazione criminale, arrestando 16 persone; 15 sono finite in carcere e una ai domiciliari. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata all’usura e […]

Praticavano tassi usurari dal 7 al 30 per cento mensile, con un volume d’affari di 600mila euro. Questa mattina all’alba gli agenti della Squadra mobile di Taranto hanno stroncato l’attività di un’organizzazione criminale, arrestando 16 persone; 15 sono finite in carcere e una ai domiciliari.
Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata all’usura e al riciclaggio, usura ed estorsione aggravata, riciclaggio e reimpiego di denaro e titoli di credito di provenienza illecita.
Gli usurai taglieggiavano da tempo imprenditori edili, commercianti, produttori di abbigliamento, ristoratori e piccoli industriali in ambito metallurgico. Una delle vittime, un imprenditore edile lombardo, nel luglio scorso si era suicidata per la disperazione.
Tra gli arrestati, un avvocato del foro di Taranto, un commercialista e un imprenditore, titolare di due negozi di abbigliamento e altri esercizi commerciali, molto noto nella zona.
Nel corso dell’operazione, nella quale sono stati impegnati più di 100 agenti in tutta Italia, la Polizia ha sequestrato 12 unità immobiliari, 9 auto, 2 moto, 4 esercizi commerciali, 3 rami d’azienda, 6 blocchi di quote nominali di società appartenenti a membri dell’organizzazione per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro.
Sono state inoltre effettuate 40 perquisizioni locali, 9 delle quali nelle province di Milano, Brescia e Pavia.
Nell’ambito del gruppo c’erano diverse figure che lavoravano in maniera sinergica: alcuni individuavano gli imprenditori in difficoltà e li presentava agli usurai; qualcun’altro negoziava i titoli provento dell’attività usuraia presso le banche e si faceva intestare quote di società, esercizi commerciali e immobili acquistati dagli stessi usurai con il denaro provento dell’attività illecita. Immancabile la figura che provvedeva a recuperare, con modalità estorsive, i crediti in caso di ritardato pagamento.
La struttura era la stessa emersa nell’operazione “Cippone” conclusa il 29 gennaio scorso dalla Squadra mobile di Taranto. Dall’analisi dei documenti sequestrati in quell’occasione sono stati ricostruiti una serie di episodi di reato che hanno permesso di scoprire il gruppo di usurai arrestato questa mattina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *