Europarc a Pescasseroli

Ha aperto i battenti ieri e continuerà sino a domenica prossima, il Convegno sui Parchi d’Europa, in corso a Pescasseroli, che intende promuovere la tutela ambientale e salvaguardare la biodiversità. Promosso da Europarc, ne cuore della “regione verde d’Europa”, l’evento si articola su eventi culturali, attività sportive ed escursionistiche, buon cibo, tradizioni e borghi di […]

Ha aperto i battenti ieri e continuerà sino a domenica prossima, il Convegno sui Parchi d’Europa, in corso a Pescasseroli, che intende promuovere la tutela ambientale e salvaguardare la biodiversità. Promosso da Europarc, ne cuore della “regione verde d’Europa”, l’evento si articola su eventi culturali, attività sportive ed escursionistiche, buon cibo, tradizioni e borghi di qualità: poli d’attrazione dei territori protetti nel turismo-natura, un settore capace di muovere 100 milioni di persone l’anno, con mete privilegiate proprio le aree protette e la montagna. Nel corso del convegno si potranno scoprire le bellezze di Pescasseroli e del Parco, attraverso 21 visite guidate ed escursioni naturalistiche e antropologiche nell’alta Valle del Sangro, nella Camosciara, il primo nucleo dell’ente Parco, nel Lazio, Molise, in Abruzzo, nel vicino Parco nazionale della Majella, in programma venerdì 1 ottobre. In occasione di Europarc 2010 sono state inoltre allestite nelle scuderie del palazzo Emilio Sipari, una mostra fotografica e un’esposizione pittorica per raccontare attraverso gli scatti di Giancarlo Mancori e Bruno D’Amicis un viaggio ideale nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; mentre la mostra pittorica Occhi di Terra di Antonio Gregolin ricorda la vita della fauna protetta e a rischio estinzione nel mondo. Partecipa alla manifestazione, anche Federparchi-Europarc Italia che oggi, curerà un side meeting sul suo progetto, finanziato dalla Regione Lazio, “Progetto pilota per la promozione della scolarizzazione e della qualità della vita degli orfani e delle vedove dei guardiaparco del Parco Nazionale Virunga e Kahuzi-Biega – Repubblica Democratica del Congo”. In quest’occasione verrà proposto ai partecipanti un documentario inedito girato nell’area da due reporter della cooperativa Arca, riguardante il progetto per mostrare da vicino quale sia la realtà di quella zona del mondo. Stefania Petrosillo, del dipartimento internazionale di Federparchi, presenterà il sidemeeting, al quale prenderanno parte anche i rappresentanti della Riserva naturale regionale di Monterano, Landsnetwork e Ubuzima onlus. Al termine del documentario sarà possibile rivolgere alcune domande agli autori. Sempre oggi, nel pomeriggio, previsti gli interventi di esperti internazionali che approfondiranno il tema di quest’anno “Vivere insieme. Biodiversità e attività umane: una sfida per il futuro delle aree protette”. Venerdì 1° ottobre, come detto, sarà dedicato alla visita delle bellezze del parco nazionale d’Abruzzo grazie alle escursioni programmate, mentre sabato 2 ottobre saranno previsti i workshops, la cerimonia del conferimento della Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette ai nuovi parchi certificati e la cerimonia conclusiva della conferenza, aperta sia ai soci e che ai non soci di Europarc. Ieri, infine, in apertura di conferenza, , un allevatore si e’ messo dentro a una bara portata poi a spalla fino al Totem della Pace, mentre gli altri allevatori protestavano al suono dei campanacci. Essi, una cinquantina, lamentano troppi vincoli sul territorio e rimborsi esigui per i danni provocati dagli animali selvatici. Sempre ieri, precisiamo, è stato inaugurato, sempre a Pescasseroli, il Totem della Pace: monumento alla non violenza eretto per volere dell’amministrazione comunale su proposta di Michele Capasso, presidente della fondazione Mediterraneo. Gli allevatori al momento del taglio del nastro hanno fischiato verso le autorità presenti. Incuriositi i partecipanti stranieri che hanno fotografato i cartelli dei manifestanti che riportano le fotografie degli animali sbranati dalla fauna selvatica e hanno iniziato a chiedere informazioni agli accompagnatori italiani su cosa stesse accadendo, soprattutto quando hanno visto l’allevatore Tatangelo dentro la bara. Un po’ di sanguigno di folklore italiano, ruspante e diretto, in fondo non guasta.

Carlo Di Stanislao

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