Ryder Cup: esordio Molinari e’ cocktail agrodolce

L’emozione dell’esordio stemperato nella delusione di una possibile vittoria, svanita alla penultima buca: dall’euforia di una partenza trionfale allo sconforto per l’occasione fallita, la prima giornata di Ryder Cup dei fratelli Molinari è stato un cocktail agrodolce dai sapori forti. Accolti alla prima buca da un tifo da stadio – un tripudio di bandiere e […]

L’emozione dell’esordio stemperato nella delusione di una possibile vittoria, svanita alla penultima buca: dall’euforia di una partenza trionfale allo sconforto per l’occasione fallita, la prima giornata di Ryder Cup dei fratelli Molinari è stato un cocktail agrodolce dai sapori forti. Accolti alla prima buca da un tifo da stadio – un tripudio di bandiere e parrucche tricolori, incitamenti e applausi – Edoardo e Francesco hanno pagato dazio, subendo la pressione della “prima volta”. Costretti ad inseguire dopo le prime nove buche, con classe e temperamento sono bravi a rientrare in partita, fino al pari alla buca 16. Ma alla 17, quando già sognavano il sorpasso in extremis, uno spettacolare birdie di Zach Johnson, in coppia con Hunter Mahan, li ha condannati alla sconfitta. Non una beffa, perché gli avversari di giornata erano giocatori di valore internazionali. Ma resta il rimpianto per un’occasione perduta proprio sul più bello. Merito agli statunitensi, più solidi e regolari degli italiani che – per loro stessa ammissione – hanno accusato l’enorme attesa creata attorno al debutto su un palcoscenico così prestigioso. “Peccato. Non abbiamo giocato tanto bene le prime nove – la conferma di Edoardo -, forse abbiamo sentito un pochino la tensione. Ma poi ci siamo ritrovati e credo che nella seconda parte del giro non abbiamo nulla da rimproverarci. Sono stati bravi loro”. Un’analisi condivisa dal fratello Francesco: “Il fatto di non aver giocato una buca ieri (venerdì) non è stato ideale, ma è stato così per tutti quindi non credo che abbia fatto una grande differenza. Purtroppo abbiamo pagato un po’ l’emozione nelle prime buche. Alla buca 16 pensavamo di poter vincere quindi resta l’amaro in bocca”. Ma resta anche l’emozione per il calorosissimo affetto che gli hanno riservato i tifosi. Tanti gli italiani presenti al Celtic Manor per questa Ryder storica per il golf italiano, ma non solo. “There are only two Molinaris” (“Ci sono solo due Molinari”) è stato il coro più gettonato lungo le 18 buche del Twenty Ten. Un entusiasmo contagioso che ha emozionato fino alle lacrime Costantino Rocca, finora l’unico italiano ad aver preso parte alla Ryder. “E’ stato bellissimo giocare davanti a tante persone. Abbiamo avuto un incredibile supporto da parte anche dei tifosi gallesi. Sono stati tutti fantastici, dobbiamo fare qualche punto anche per loro”, la promessa di Francesco. In campo, sempre al fianco dei fratelli d’Italia, il vice-capitano del team Europa Jose Maria Olazabel, per trasmettere loro un po’ della sua esperienza (sette Ryder da giocatore). Che evidentemente i Molinari hanno saputo tradurre in campo nel match successivo, iniziato due ore più tardi, contro Stewart Cink e Matt Kuchar. Un match interrotto nel tardo pomeriggio per oscurità con Edoardo e Francesco avanti una lunghezza alla quinta buca. In attesa del completamento della terza sessione di partite, e dei decisivi 12 match-play individuali, gli Usa precedono l’Europa 6-4, ma secondo i bookmaker inglesi restano i padroni di casa – quotati 4/9 – i favoriti per la vittoria finale (Usa a 9/4).

Lorenzo Amuso

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