Nobel alla Fisica: Maiani, studi grafene ‘di casa’ in Italia

Sono di casa in Italia le ricerche sul grafene, il nuovo materiale rivoluzionario la cui scoperta è stata premiata ieri con il Nobel per la Fisica. Lo rileva il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Luciano Maiani, osservando che numerosi laboratori italiani, molti dei quali nell’ambito dello stesso Cnr, stanno ottenendo risultati interessanti in […]

Sono di casa in Italia le ricerche sul grafene, il nuovo materiale rivoluzionario la cui scoperta è stata premiata ieri con il Nobel per la Fisica. Lo rileva il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Luciano Maiani, osservando che numerosi laboratori italiani, molti dei quali nell’ambito dello stesso Cnr, stanno ottenendo risultati interessanti in questo campo. “Il grafene – spiega – è una specie di ‘tappeto’ dallo spessore di un solo atomo con una struttura ad esagoni di carbonio molto denso, flessibile, conduttore di elettricità e di calore. Le possibili applicazioni tecnologiche sono enormi”. A soli sei anni dalla scoperta del grafene sono numerosissime le ricerche su questo materiale in corso in molti campi, dall’elettronica e dalla struttura della materia fino alle particelle elementari, aggiunge Maiani. Entusiasta del Nobel alla scoperta del grafene anche il direttore del Dipartimento Materiali e dispositivi del Cnr, Massimo Inguscio. “Il grafene – osserva – è un materiale incredibile perché la sua struttura è fatta in modo tale che al suo interno gli elettroni si muovono come particelle relativistiche”, obbedendo perciò alle leggi della fisica quantistica. In Italia lavorano su questo materiale il Laboratorio Europeo per la Spettroscopia Non lineare (Lens) dell’Istituto nazionale di ottica del Cnr (dove si creano le strutture esagonali tipiche del grafene per studiare effetti di fisica fondamentale) e il laboratorio Nest (National Enterprise for nanoScience and nanoTechnology) nato da Scuola Normale di Pisa e Istituto di Nanoscienze del Cnr. E’ appena partito, prosegue Inguscio, un progetto nazionale sul grafene chiamato Atom based nanotechnologies (Nanotecnologie basate sul controllo degli atomi) con l’obiettivo di comprendere fino in fondo le proprietà di questo materiale. Delle applicazioni del grafene in campo ambientale (ad esempio per costruire sensori di nuova generazione) si occupa anche l’Istituto di microelettronica del Cnr nelle sedi di Catania e Bologna, mentre a Trento l’Istituto per l’Officina dei Materiali (Iom-Cnr) guarda agli aspetti relativi alla diagnostica.

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