Alloggi ERP, situazione critica a Teramo

Il Comune di Teramo ha scoperto che molti alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) o non sono abitati o sono occupati da persone che non ne hanno diritto o che non pagano gli alloggi da anni: è il risultato di un’indagine svolta per la prima volta dal settore urbanistica e dall’assessore Corrado Robimarga che ha portato […]

Il Comune di Teramo ha scoperto che molti alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) o non sono abitati o sono occupati da persone che non ne hanno diritto o che non pagano gli alloggi da anni: è il risultato di un’indagine svolta per la prima volta dal settore urbanistica e dall’assessore Corrado Robimarga che ha portato alla luce una situazione sugli alloggi Erp piuttosto critica. Il campo di indagine è stato esteso su tutti gli alloggi Erp ad oggi di proprietà comunale che ammontano a 209 appartamenti, di cui 194 abitati e 15 inagibili in attesa di un intervento di ristrutturazione. Tutte queste unità immobiliari sono state singolarmente censite in loco, avendo in precedenza presa cognizione della consistenza demografica procurandosi presso l’Ufficio Anagrafe gli stati di famiglia di ciascuno, per cui si é proceduto, presso l’Agenzia delle Entrate, a verificare i redditi di ciascun componente delle rispettive famiglie, nonché presso l’Ufficio Tecnico Erariale a prendere cognizione della consistenza patrimoniale immobiliare di ciascuno tramite l’estrazione dei rispettivi certificati catastali. Da un riscontro incrociato degli accertamenti sia reddituali che patrimoniali, è risaltata una diversificata fascia di utenti che producono un reddito sicuramente superiore ai parametri di legge (due), o sono già titolari di proprietà (undici) o, addirittura, le due cose insieme (uno). Ci sono anche degli appartamenti regolarmente assegnati, ma non abitati dai concessionari (sei). Un evento che immediatamente è risaltato agli uffici comunali è quello della sotto utilizzazione degli alloggi (134), in quanto il parametro superficie disponibile-persone occupanti l’immobile non viene rispettato. Si rende necessario chiarire però, che al momento dell’assegnazione tali valutazioni venivano scrupolosamente osservate, ma con la polverizzazione dei nuclei familiari, all’interno delle abitazioni sono rimaste entità irrisorie rispetto alla potenzialità abitativa dell’appartamento di riferimento. Infine l’incrocio dei dati ha evidenziato una corposa fascia di inquilini morosi (40) ed a volte con situazioni debitorie a dir poco allarmanti per un totale di 59.884 euro. “Lo scopo del censimento durato tre mesi – si legge in una nota del Comune – non è stato certo portato avanti come ingerenza gratuita e vessatoria nella sfera giuridica del cittadino, ma un’attenta e discreta indagine intesa ad accertare l’effettiva consistenza del patrimonio abitativo in dotazione e, su questa analisi, accertare la conservazione del diritto in capo agli attuali concessionari in modo da programmare mirati interventi che in qualche modo diano una concreta risposta alle attese delle persone poste utilmente in graduatoria e che aspettano una positiva soluzione alla precaria situazione degli alloggi”.

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