Protezione Civile, ennesima ricostruzione fantasia

L’ “ennesima ricostruzione fantasiosa” sui lavori eseguiti a L’Aquila e in Abruzzo dopo il terremoto. Lo dice il Dipartimento della Protezione Civile in relazione al rapporto dei Ros consegnato ai magistrati aquilani secondo il quale sarebbe stato posto in essere il tentativo di agevolare qualche gruppo imprenditoriale “a scapito – afferma il Dipartimento – della […]

L’ “ennesima ricostruzione fantasiosa” sui lavori eseguiti a L’Aquila e in Abruzzo dopo il terremoto. Lo dice il Dipartimento della Protezione Civile in relazione al rapporto dei Ros consegnato ai magistrati aquilani secondo il quale sarebbe stato posto in essere il tentativo di agevolare qualche gruppo imprenditoriale “a scapito – afferma il Dipartimento – della trasparenza e correttezza delle procedure adottate invece” dalla Protezione Civile. Da via Ulpiano, inoltre, si ribadisce che “in nessun caso” il Consorzio Federico II “ha partecipato a gare” per gli appalti relativi alla ricostruzione. “Si tratta di precisazioni che sono state più volte ribadite nel corso degli ultimi sei mesi – aggiunge il Dipartimento -. Dati, fatti, numeri e carte inequivocabili e indiscutibili, che in qualsiasi Paese normale avrebbero consentito una serena e obiettiva analisi di quanto accaduto e la presa d’atto di un intervento esemplare per rapidità, efficacia, trasparenza e rispetto, non solo delle leggi, ma soprattutto dell’etica pubblica, se esiste ancora”.
Se i virgolettati attribuiti ad un rapporto dei Ros corrispondono effettivamente a quanto appurato dalle indagini lo stabilirà la magistratura competente” prosegue la Protezione Civile che però pubblica sul sito la nota inviata il 16 luglio scorso proprio ai carabinieri che, secondo il Dipartimento, “dimostrava con tutti gli allegati la procedura di gara europea che il Dipartimento aveva avviato per la realizzazione delle scuole provvisorie per L’Aquila, denominate Musp (Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio)”. E proprio da quel rapporto, dicono da via Ulpiano, risulta che il Consorzio Federico II non ha partecipato a nessuna gara d’appalto. “Più precisamente un’associazione temporanea d’impresa (Ati) formata dalla Btp, con la società mandataria Cmp di Martinsicuro (Te) e con l’impresa Vittorini dell’Aquila ha partecipato ad una sola gara comunitaria relativa alla progettazione e realizzazione della scuola “Carducci” dell’Aquila – spiega il Dipartimento – L’importo a base di gara era di euro 7.350.000 e la gara è stata aggiudicata ad euro 6.843.900, iva esclusa, con un ribasso del 7.23%. Questa Ati ha poi subappaltato lavori di scavo alla società Barattelli ed altri lavori alla società Marinelli ed Equizi Srl”. A presiedere la commissione di gara, composta anche da rappresentanti del Dipartimento e del provveditorato alle Opere Pubbliche, c’era il prefetto Franco Gabrielli, allora prefetto dell’Aquila e oggi vice di Bertolaso. Per quel che riguarda poi gli altri lavori eseguiti dalle imprese citate nel rapporto del Ros, il Dipartimento ribadisce che “si evince con chiarezza come in nessun caso il Dipartimento della Protezione Civile o la Presidenza del Consiglio dei Ministri abbiano avuto alcun ruolo a riguardo. Per la caserma Campomizzi, infatti, si tratta di iniziativa autonoma adottata dal Provveditore alle Opere Pubbliche della Regione Abruzzo; per i puntellamenti nel centro storico si tratta di affidamento assegnato autonomamente dal Comune de L’Aquila, a riprova del fatto che nel centro storico della città è il Comune l’unico soggetto titolare degli interventi; per la sede della Cassa di Risparmio di L’Aquila trattasi di intervento privato i cui titolari avevano presentato domanda di cofinanziamento ai sensi della normativa che consente la ristrutturazione di edifici vincolati dai Beni Culturali in tutta Italia, e nulla hanno avuto a che vedere con i finanziamenti statali per il terremoto del 6 aprile 2009”.

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