Terre(in)moto

L’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, nell’ambito della Saison Culturelle 2010/2011, propone lo spettacolo di teatro danza terre(in)moto, venerdì 15 e 16 ottobre 2010, alle ore 21, presso il Teatro Giacosa di Aosta. «Lo spettacolo – afferma l’Assessore Laurent Viérin – è dedicato alla memoria dell’evento alluvionale che ha colpito10 anni fa […]

L’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, nell’ambito della Saison Culturelle 2010/2011, propone lo spettacolo di teatro danza terre(in)moto, venerdì 15 e 16 ottobre 2010, alle ore 21, presso il Teatro Giacosa di Aosta.
«Lo spettacolo – afferma l’Assessore Laurent Viérin – è dedicato alla memoria dell’evento alluvionale che ha colpito10 anni fa la Valle d’Aosta e ne ha segnato la comunità. Lo spettacolo è destinato, in particolare, ai più giovani al fine di non dimenticare e riflettere su quanto accaduto. In quest’ottica è stato organizzato il primo incontro di Percorsi- momenti didattico/educativi rivolti alle scuole valdostane, per preparare, far conoscere e approfondire i temi che si affronteranno durante la serata».
L’équipe costituita dal Teatro Instabile di Aosta, da Christian Thoma e da Rocco Andreacchio presenta uno spettacolo che indaga la relazione tra “uomo” e “natura”.
Il teatro, la danza, la musica e l’illuminotecnica si sono intrecciati per creare uno spettacolo incentrato sull’immagine, che sfocia in quadri viventi di forme, tessuti e personaggi.
Non una narrazione, ma uno scorrere di emozioni, un concerto di musiche, luci e corpi, con scene che si avvicinano, come regia ritmica, ad una concezione del montaggio più cinematografico che teatrale.
Le suggestioni sono quelle dei movimenti della terra e dell’acqua, che possono essere a volte terribili e a volte, nella loro lentezza, meravigliosi e creatori.
Lo spettacolo è stato creato in occasione del decennale dell’alluvione che ha colpito la Valle d’Aosta ed è dedicato alla memoria delle sue vittime, ma il riferimento si allarga ad ogni evento naturale che prescinde dal controllo umano e lo sorprende.
Il moto però è anche quello di popoli in movimento sulla terra, di culture che si sfiorano, si incontrano, si contaminano e, a volte, si scontrano.
La società contemporanea nella catastrofe ripiomba nella percezione della sua fragilità. Questi eventi distruttivi fanno crollare le sovrastrutture che abbiamo costruito dando per scontato gli agi della vita moderna dimentichi dell’essenza della natura cui noi apparteniamo.
Lo spettacolo ha radici nella tradizione e nel retaggio di una regione fortemente legata alla terra, all’uomo che si adatta ad essa e alle montagne nate dalle terre in moto.

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