Mirò a Trieste

Più catalano di Dalì o di Picasso, più legato di loro alla surreale e cromatica poesia della propria terra, Joan Mirò  è a Triste,  con settanta opere tra litografie, pochoir e acqueforti, con cui dialoga con grandi scrittori del suo tempo,  in un alfabeto non verbale, fatto di segno e colore, reinterpretando secondo la sua […]

Più catalano di Dalì o di Picasso, più legato di loro alla surreale e cromatica poesia della propria terra, Joan Mirò  è a Triste,  con settanta opere tra litografie, pochoir e acqueforti, con cui dialoga con grandi scrittori del suo tempo,  in un alfabeto non verbale, fatto di segno e colore, reinterpretando secondo la sua personale sensibilità le loro parole. Inaugurata il 15 maggio, la mostra, al Castello di Miramare, chiuderà i battenti il 7 novembre. La mostra è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia, prodotta e organizzata da Alef-cultural project management di Milano,  con il patrocinio del Comune di Trieste ed ha anche permesso di ripartire, in modo degno,  la sede espositiva delle Scuderie di Miramare,  con una monografica d’autore che intende arricchire l’offerta culturale del Castello, costruito, nella seconda metà della’800,  per volere di Massimiliano d’Asburgo, arciduca d’Austria e imperatore del Messico, per farne la propria dimora da condividere con la moglie Carlotta del Belgio.  Il castello è adibito a museo e al suo interno è conservata anche una pregevole raccolta di vasi orientali. All’interno si possono ammirare le stanze che furono abitate da Massimiliano e dalla moglie Carlotta, le camere per gli ospiti, la camera di informazioni che racconta la storia del Castello e del Parco di costruzione, le stanze in cui abitava il Duca Amedeo d’Aosta con arredi del 1930 in stile razionalista. Tutte le camere sono bene conservate e mantengono tutti gli arredi originali comprensivi di ornamenti, mobili e oggetti risalenti alla metà del XIX secolo. Particolarmente degni di nota sono la sala della musica, dove Carlotta si esercitava nel suono del fortepiano visibile ora nella sala VII. Per ulteriori informazioni sulla mostra “Mirò Meaestro del Colore, si veda: http://www.miromiramare.com/;%20www.castello-miramare.it.

Carlo Di Stanislao

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