Uscita di scena

Luigi Squarzina, nato a Livorno il 18 febbraio del 1922, romano d’adozione, è colui che ha messo in scena alcuni fra gli spettacoli teatrali più importanti del Nostro Paese, fra cui l’Amleto del 1952 con Vittorio Gassman, Madre Coraggio di Bertold Brecht, con Lina Volonghi nel 1970 e Le Baccanti di Euripide, nel celebre allestimento […]

Luigi Squarzina, nato a Livorno il 18 febbraio del 1922, romano d’adozione, è colui che ha messo in scena alcuni fra gli spettacoli teatrali più importanti del Nostro Paese, fra cui l’Amleto del 1952 con Vittorio Gassman, Madre Coraggio di Bertold Brecht, con Lina Volonghi nel 1970 e Le Baccanti di Euripide, nel celebre allestimento del 1968 dove il coro era formato da un gruppo di hippies. E’ molto a Roma l’8 ottobre scorso, dopo una lunga carriera che lo ha posto fra i protagonisti del ‘900. Squarzina fu accanto a Luchino Visconti e Giorgio Strehler l’uomo di punta della nuova regia italiana. Gli anni più felici giunsero quando nel 1962 venne nominato direttore del Teatro Stabile di Genova in coppia con Ivo Chiesa. A Genova Squarzina resterà fino al 1976, allevando attori come Alberto Lionello, Lina Volonghi, Lea Massari, Eros Pagni. Con loro rinnovò la lettura di Pirandello, mettendo in scena Questa sera si recita a soggetto e altri testi. Allievo di Silvio D’Amico e incoraggiato dallo stesso Gassman, che conobbe al liceo Tasso, a seguire la strada dell’arte, il regista e drammaturgo segnò il ‘ritorno alla vita’ del teatro nel 1944, con il suo primo spettacolo, il saggio di regia di Uomini e topi di Steinbeck, prima piece in scena a Roma dopo l’arrivo degli americani. La sua attività di drammaturgo, cominciò nel 1949, dopo la laurea in Giurisprudenza, con L’Esposizione universale, mai rappresentata in Italia per divieto della censura e che ottenne il premio Gramsci nello stesso anno. In seguito l’opera fu letta e interpretata da Gassman e Giorgio Albertazzi. Come drammaturgo riscrisse per il teatro romanzi come La Coscienza di Zeno e Il Fu Mattia Pascal. Nella sua commedia Tre quarti di luna accanto a Gassman esordì il diciottenne Luca Ronconi. Insegnante all’università di Bologna, fece alcune partecipazioni cinematografiche, come nel Caso Mattei, conquistando il Nastro d’Argento come migliore attore debuttante. Nel 1976 assunse, fino al 1983, la direzione del Teatro di Roma. Ha attraversato il teatro italiano del secondo Novecento da artista schivo e eclettico, da maestro di generazioni di attori e da regista innovatore. E, da vero signore della scena, ha chiuso luci e sipario, in silenzio, sommessamente, con infinita eleganza.

Carlo Di Stanislao

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