In Italia -72% ingressi illegali

In Italia tra gennaio e agosto c’é stato un “drastico calo” degli ingressi illegali sul fronte dell’immigrazione nell’ordine del 72% sullo stesso periodo del 2009. Sono i dati riferiti da Gell Arias Fernandez, vicedirettore dell’Agenzia europea per le frontiere, Frontex, in un incontro con la stampa a Varsavia. Nei primi otto mesi dello scorso anno […]

In Italia tra gennaio e agosto c’é stato un “drastico calo” degli ingressi illegali sul fronte dell’immigrazione nell’ordine del 72% sullo stesso periodo del 2009. Sono i dati riferiti da Gell Arias Fernandez, vicedirettore dell’Agenzia europea per le frontiere, Frontex, in un incontro con la stampa a Varsavia. Nei primi otto mesi dello scorso anno gli ingressi illegali erano stati 7.863, mentre nello stesso periodo del 2010 sono stati 2.233, e sono avvenuti pressoché per intero attraverso le frontiere marittime. Le uniche regioni dove si è registrato un fenomeno opposto sono la Puglia e la Calabria dove ci sono stati 1.307 ingressi nel 2010 contro i 242 del 2009 con un aumento del 440% nei primi otto mesi. Un aumento che secondo Arias Fernandez é in parte legato anche al nuovo fenomeno dell’arrivo di immigrati clandestini attraverso yacht anziché attraverso “carrette del mare” registrato nel corso di questa estate.

In forte calo sono anche i soggiorni illegali nel Paese che sono diminuiti, in base ai dati riferiti dal vicedirettore di Frontex, del 19% nei primi otto mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo 2009. In valori assoluti si è passati in Italia da 28.500 soggiorni illegali nel 2009 a 23 mila nel 2010. In tutta l’Unione Europea il calo é stato del 22% (da 107 mila nel 2009 a 89 mila nel 2010). La percentuale di quanti soggiornano illegalmente in Italia rispetto al totale europeo è del 10%. Un cambiamento si osserva anche nelle rotte di provenienza dell’immigrazione illegale, poco più del 91% del totale degli ingressi clandestini avviene attraverso la Turchia, dalle frontiere greche e greco-albanesi. Si sono invece pressoché azzerati i passaggi attraverso le Canarie verso l’Europa mentre un confine problematico è quello tra Ungheria e Serbia e quello Polonia da una parte ed Ucraina e Bielorussa dall’altra, anche se qui i respingimenti avvengono pressoché immediatamente dalle frontiere.

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