Due momenti di vero recupero culturale

Due recenti appuntamenti hanno ribadito il fondamentale ruolo che la cultura può ricoprire in questo delicato momento del “dopo terremoto”, per scongiurare l’insidia strisciante di un possibile isolamento e una sempre più preoccupante disgregazione sociale del cosidetto “cratere”. I due eventi grazie alla dell’Accademia dell’Immagine, rappresentata dal presidente onorario Gabriele Lucci, durante la presentazione nella sede […]

Due recenti appuntamenti hanno ribadito il fondamentale ruolo che la cultura può ricoprire in questo delicato momento del “dopo terremoto”, per scongiurare l’insidia strisciante di un possibile isolamento e una sempre più preoccupante disgregazione sociale del cosidetto “cratere”. I due eventi grazie alla dell’Accademia dell’Immagine, rappresentata dal presidente onorario Gabriele Lucci, durante la presentazione nella sede triestina dell’Università di Gorizia dell’ultima uscita editoriale per la collana “Dizionari del Cinema” dedicata alla “Guerra”, edita dalla stessa Accademia in collaborazione con la Mondadori Electa. Il volume, curato da Roberto Nepoti, critico, docente universitario e prima firma di Repubblica per il cinema, è stato accolto calorosamente da un pubblico, perlo più di studenti, interessato ad approfondire la conoscenza del genere bellico sul grande schermo. Un’occasione preziosa dunque per rimarcare la presenza dell’Accademia dell’Immagine nel panorama nazionale. L’altro evento, non meno importante, di pochi giorni fa, con l’Associazione Corfinio Onlus, che ha assegnato allo stesso Lucci un premio, riconoscendone la meritoria attività svolta in tanti anni a vantaggio della cultura e dell’industria cinematografica. Premiati anche lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, lo scenografo premio Oscar per il film “Camera con vista” Gianni Quaranta, il dirigente rai Carlo Freccero, il direttore artistico del Maggio Musicale Fiorentino Paolo Arcà e il compositore Hans Werner Henze. L’iniziativa, raccogliendo nomi tanto prestigiosi nel territorio abruzzese, ha permesso così di continuare a mantenere alta l’attenzione sulla centralità del ruolo svolto dalla cultura nel difficile cammino per la ricostruzione. Non è sfuggito ai più, fuori dalla città, l’importante ruolo che l’Accademia, a partire dal suo fondatore, ha svolto per l’impiego culturale del cinema, in una realtà certamente vocata alla crescita artistica, ma che poco, senza questo contributo, avrebbe compreso ed assimilato della settima arte. Grazie a Lucci ed alle istituzione da lui create e promosse, Accademia, Istituto Lanterna Magica, Film Commission, è stato possibile comprendere che un film non è una mera succesione di immagini in movimento, ma racconto fatto di metafore e di contenuti, che partecipa ad un recupero della dimensione sociale ed individuale di intere comunità, dove, spesso, sembrano altrimenti tionfare la volgarità e l’ignoranza. Due gesti, la presentazione del libro ed il premio a Corfinio, carichi di significato, per Lucci, l’Accademia, il sistema cinema e la cità, che porta ancora la ferita profonda del terremoto del 2009 e che al cinema ha dedicato, in passato (dal cineforum di S. Bernardino, negli anni ’60), una particolarissima attenzione. Naturalmente la grande stampa locale non si è occupato di questi due eventi, né della’assegnazione, da parte di Lizzani, a Lucci de La Bagnate, emblema, del Vasto Film Festival, né della Rosa D’Oro, lo scorso anno, in occasione del Festival Opera Prima di Roseto degli Abruzzi. Come sotto silenzio, con poche, sparute eccezioni, è passata la presentazione al Festival di Venezia del medio-metraggio “L’Aquila. Un anno dopo – memory Hunters 1”, realizzato dagli allievi del III anno di corso dell’Accademia, nell’ambito del workshop didattico svolto con la supervisione degli insegnanti Gianfranco Rosi e Stephen Natanson e in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia. Il documentario, della durata di circa 25, minuti è stato inserito, fuori concorso, nella sezione ufficiale del Festival “Orizzonti”, dedicata alle nuove tendenze del cinema mondiale e vi si racconta, a partire dalla fiaccolata che il 6 aprile 2010,ì in ricordato delle vittime, la paura e lo smarrimento della notte dell’anno precedente: uno stravolgimento umano, urbanistico e sociale, di proporzioni tragiche. Lo story board, ma soprattutto il taglio delle inquadrature ed il montaggio, ne fanno un’opera di notevole potenza evocativa ed un degno prodotto sotto il profilo filmico. La colonna sonora, poi, è stata composta dagli allievi del Conservatorio “A. Casella”, con il supporto tecnico di Agorà srl e della Onlus The Co2, a realizzare un perfetto contrappunto per le immagini e la storia. Anche questo significa fare e conservare radici e cultura.

Alessia Moretti e Carlo Di Stanislao

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