Spazzature

L’ultimo affaire che investe Silvio Berlusconi nasce tra il primo piano e il piano terra di via Fatebenefratelli 11 a Milano, in una notte di fine maggio. Ha come protagonista una minorenne, senza documenti, accusata di furto. E come canovaccio ha una stravaganza: la ragazza viene liberata per l’energica pressione di Palazzo Chigi, che sostiene […]

L’ultimo affaire che investe Silvio Berlusconi nasce tra il primo piano e il piano terra di via Fatebenefratelli 11 a Milano, in una notte di fine maggio. Ha come protagonista una minorenne, senza documenti, accusata di furto. E come canovaccio ha una stravaganza: la ragazza viene liberata per l’energica pressione di Palazzo Chigi, che sostiene sia “la nipote di Hosni Mubarak”. Che cosa c’entra la presidenza del Consiglio con una “ladra”? E perché qualcuno a nome del governo mente sulla sua identità? Quali sono stati gli argomenti che hanno convinto la questura di Milano a insabbiare un’identificazione, in ogni caso a fare un passo storto? Oggi Berlusconi, durante la conferenza stampa sull’emergenza rifiuti, dichiara di non occuparsi di “spazzatura mediatica” e così liquida il presunto intervento di Palazzo Chigi per fare liberare la ragazzina fermata per furto, che ha parlato con i giudici che si stanno occupando di un filone d’indagine sulla prostituzione, di incontri avuti nella villa del premier ad Arcore, ma che poi, ha anche detto ai giornali, che le sue parole sono state travisate, mentre raccontava agli inquirenti dei Tribunali per minori di Milano e Messina, di una esistenza tra uomini più grandi ai quali si concede, donne dalla moralità dubbia, amici e amiche che paiono tenderle una mano. Si chiama Ruby, è di origine marocchina ed è minorenne, coinvolta in una vicenda piuttosto ambigua in cui sono indagati Lele Mora, Emilio Fede e il consigliere regionale della Lombardia Nicole Minetti. Sulla stessa vicenda è intervenuto anche il direttore del Tg4, Emilio Fede: “Non mi risulta di essere indagato per alcun reato. L’ho appreso stamani leggendo i quotidiani: credo di avere conosciuto quella ragazza a qualche cena a casa di Berlusconi ma non l’ho presentata io né a Lele Mora, né al presidente del Consiglio”. Secondo quanto riportato dai quotidiani, Fede sarebbe invece indagato per favoreggiamento della prostituzione. Sempre secondo la stampa, Nicole Minetti seppe del fermo di Ruby, la ragazza di origine marocchina che avrebbe partecipato alle feste con Berlusconi e la prelevò portandola a casa sua alle tre del mattino della fine dello scorso maggio. La Minetti, 25 anni, ex valletta di Colorado Cafè ed igienista orale del premier, ora in forza al Pdl, risponde con calma al cellulare, ma con altrettanta calma e fermezza, oppone un “no comment” alle domande e dice a La Stampa: “Non voglio essere sgarbata, scortese, so che state facendo il vostro lavoro ma non ho nulla da dire: si conosco quella ragazza ma non ho davvero nulla da dire a riguardo”. Ma secondo alcuni giornalisti, Nicole sa del “fermo” di Ruby in tempo reale da un’amica comune. Fa un po’ di telefonate, anche a Roma, e si precipita all’ufficio denunzie. Chiede di vedere la ragazza. Pretende di portarsela via. Dice che Ruby ha dei problemi e lei se ne sta occupando come una sorella maggiore, ma non riesce a superare il primo cortile della questura. Soltanto quando Palazzo Chigi chiamerà il capo di gabinetto, la situazione si farà fluida e il procuratore dei minori di turno, interpellato al telefono, autorizzerà l’affidamento di Ruby a Nicole e  –  ora sono quasi le tre del mattino del 28 maggio. Invece Lele Mora si limita a dire: “ho letto i giornali, certo ma davvero non ho nulla da dire”. Quanto a Daniela Santanchè, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, smentisce le indiscrezioni di stampa che la indicano come partecipante a una cena ad Arcore con Berlusconi, Clooney, la Canalis e la giovane marocchina Ruby: “Non mi sono mai seduta al tavolo di un ristorante, di un bar, di una casa privata con Clooney, per cui se tanto mi dà tanto, non vorrei che tutto fosse un bufala”. Nel corso della conferenza stampa ad Acerra sulla situazione dello smaltimento dei rifiuti in Campania, Berlusconi, ad una cronista che gli stava ponendo domande sulla inchiesta milanese, ha risposto: “Sono una persona di cuore e mi muovo sempre per aiutare chi ha bisogno di aiuto. Io sono qui per parlare di spazzatura vera lascio a voi la spazzatura mediatica”. Speriamo che tutta la frase risulti confermata nei fatti. ”Se ha cosi’ tanto buon cuore… ci sono alcune migliaia di fermati per furto nelle questure. E che fa? Li lascia abbandonati cosi’?”. Questo il sarcastico commento del segretario del Pd Pier Luigi Bersani che comunque ci strappa un sorriso affranto ed amaro. – “Berlusconi venga a riferire in Parlamento: che ruolo c’e’ stato, se questa cosa e’ vera”. Dario Franceschini ha chiesto che del caso Ruby si occupi il Parlamento. “C’e’ un aspetto che riguarda il ruolo istituzionale del presidente del Consiglio, ed e’ la telefonata da palazzo Chigi al Questore per chiedere di rilasciare la ragazza -ha detto il capogruppo del Pd alla Camera-. E’ un aspetto surreale, che ha una stretta rilevanza”. Per Franceschini, “in qualsiasi Paese la presidenza del Consiglio che interviene su una Questura e’ una cosa che, da sola, portrebbe alle dimissioni del presidente del Consiglio. Un fatto che, allegramente, il presidente del Consiglio oggi ha confermato dicendo di essere una persona di buon cuore”. Francamente, io credo, che su cose molto più gravi ed urgenti dovrebbe parlare il premier in Parlamento. Il Giornale, che già affila le armi a difesa del premier e degli altri indagati e si accinge a percorrere la solita strada della persecuzione da parte della magistratura, anche con i mezzucci dello scandalo sessuale (a che numero siamo, tre o quattro?); ci informa che è possibile che nell’inchiesta ci siano già dei personaggi magari non legati direttamente alle presunte visite ad Arcore della ragazza, ma piuttosto al contesto in cui Ruby si muoveva: un contesto indubbiamente torbido, dove qualcuno voleva avviare la ragazza ad una carriera da escort. In questo stesso ambiente, qualcuno potrebbe poi aver cercato di utilizzare le “rivelazioni” della giovane come arma di pressione o di ricatto sull’entourage del premier. Appartengono a questi giri i nomi che potrebbero essere finiti nel registro degli indagati. Mentre la Procura ha deciso di non mettere sotto inchiesta gli eventuali “utilizzatori finali” delle prestazioni della ragazza: per il semplice motivo che, come emerge chiaramente anche dal profilo di Ruby su Facebook, la ragazza dimostra di più dei suoi anni. E l’apparenza, si sa, per Berlusconi ed i suoi sodali è più della sostanza, anzi è sostanza. Come al solito acrobatico è Nicolò Ghedini (il più acrobatico, dal momento che Capezzone è fuori uso a causa di una attentato-cazzotto) e parla di una “indagine che non esiste” e che va avanti comunque, con l’aggravante che la fuga di notizie che martedì ha portato la storia in prima pagina sul Fatto Quotidiano, ha costretto ad accelerare i tempi, a detrimento della cautela e della reale ricerca della verità.

Carlo Di Stanislao

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