Un Eco guardone e maligno

Questo l’impianto: lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, scomparso in mare nei pressi dello Stromboli, il falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita graduale di quella falsificazione […]

Questo l’impianto: lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, scomparso in mare nei pressi dello Stromboli, il falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita graduale di quella falsificazione nota come I protocolli dei Savi Anziani di Sion, che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi in una Parigi della Comune dove si mangiano i topi, colpi di pugnale, orrendi e puteolenti ritrovi per criminali che tra i fumi dell’assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, barbe finte, falsi notai, testamenti.L’Osservatore Romano attacca Umberto Eco e lo definisce, duramente, un voyeur del male. L’organo del Vaticano, c’è l’ha contro l’ultima fatica del filosofo e scrittore: “Il cimitero di Praga”, un romanzo che ha per protagonista un fabbricatore di dossier che complotta contro gli ebrei. “Non si denuncia l’antisemitismo dalla parte degli antisemiti”, scrive il giornale e continua: “Denunciare l’antisemitismo mettendosi nella parte degli antisemiti non serve a smascherarli, ma solo a suscitare un crescente disgusto per la narrazione”. Insomma  l’Osservatore Romano che, in un articolo intitolato “Il voyeur del male”, critica in modo durissimo “Il cimitero di Praga” ed afferma che anche se il romanzo diverrà prevedibilmente un best seller, in realtà è un libro “noioso, farraginoso, di difficilissima lettura” e per di più realizzato saccheggiando “il bel libro di Norman Cohn, questo sì  di  lettura  avvincente  come  un    romanzo, che ricostruisce minuziosamente la storia della fabbricazione dei Protocolli”. Ma è soprattutto una considerazione morale a motivare la stroncatura firmata da Lucetta Scaraffia, docente di storia contemporanea alla Sapienza e firma di punta del quotidiano vaticano, secondo la quale è più che concreto il rischio che “le continue descrizioni della perfidia degli ebrei facciano nascere un sospetto di ambiguità, certo non voluta da Eco ma aleggiante in  tutte le pagine del libro. A forza di leggere cose disgustose sugli ebrei, il lettore rimane come sporcato da questo vaneggiare antisemita, ed è perfino possibile che qualcuno pensi che forse c’è qualcosa di vero se tutti, proprio tutti, i personaggi paiono certi di queste nefandezze”. Ed anche il rabbino capo di Roma, Riccardo di Segni, giudica il libro “ambiguo” e “Alla fine il lettore si chiede: ma questi ebrei, vogliono o non vogliono scardinare la soceta’ e governare il mondo?” Il problema e’ che non si tratta di un libro scientifico che analizza e spiega i fenomeni”, osserva Di Segni, che aggiunge: ”Il problema e’ che il protagonista, per quanto becero e mostruoso, risulta alla fine simpatico, ci si puo’ identificare con Simone Simonini”. Fra tante polemiche, a noi, è venuta un gran voglia di leggerlo questo romanzo edito da Bompiani, in libreria da pochi giorni e del costo di soli 19,50 Euro, per quasi 600 pagine, che potranno accompagnare durante questa preparazione alle feste di Natale.

Carlo Di Stanislao

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