Fino a due anni di attesa per un esame all’ospedale San Salvatore dell’Aquila

 Da 30 giorni a due anni di attesa per un esame all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Lo denuncia la Cisl Abruzzo che chiede al direttore generale della Asl, Giancarlo Silveri, “una verifica interna per evidenziare, e risolvere, le motivazioni che producono tali lungaggini”. “Questi i tempi per gli utenti, costretti ad aspettare mesi per un semplice […]

 Da 30 giorni a due anni di attesa per un esame all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Lo denuncia la Cisl Abruzzo che chiede al direttore generale della Asl, Giancarlo Silveri, “una verifica interna per evidenziare, e risolvere, le motivazioni che producono tali lungaggini”.

“Questi i tempi per gli utenti, costretti ad aspettare mesi per un semplice controllo. Dalla risonanza magnetica alla Tac, dagli esami radiologici all’ecodoppler, fino allo ‘scandalo’ delle visite oncologiche dermatologiche, per le quali i tempi di attesa salgono a due anni”. “Così non si può andare avanti – denuncia il segretario regionale Cisl, Gianfranco Giorgi, che punta l’indice contro le inadeguatezze del sistema sanitario pubblico – nonostante l’intervento della Asl, che ha assunto dieci tecnici di radiologia, la situazione nell’ospedale aquilano sta peggiorando. Le liste di attesa si allungano sempre di più, ad eccezione di alcuni esami”. “L’elenco delle prestazioni che richiedono una tempistica eccessiva è lungo e corposo: il problema più grande è legato alla diagnostica per immagini che non garantisce, pur con un incremento di personale, esami di base in tempi ragionevoli. Forse la Asl intende favorire il deflusso dei pazienti verso le strutture private? – si chiede Giorgi – in tutti gli ospedali della provincia le attese superano notevolmente il margine consentito. Attese che, al San Salvatore, diventano addirittura bibliche, con gli utenti costretti a rivolgersi altrove”. “La sanità pubblica – conclude Giorgi – deve garantire tutte le prestazioni di base come radiografie, Tac, risonanza magnetica e visite specialistiche. Un meccanismo, quello attuato al San Salvatore, che non funziona e sul quale la Asl deve assolutamente intervenire. Come sindacato, ci siamo battuti per nuove assunzioni di tecnici da impiegare nella Diagnostica per immagini della Asl. Accanto a questo provvedimento sollecitiamo una migliore gestione dei servizi legati agli esami diagnostici e alle visite specialistiche, a tutela della salute dei malati”.

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