Bertolaso in pensione, numerosi i plausi al suo operato. Complicato sostituirlo!

Guido Bertolaso andrà in pensione e lascerà la Protezione Civile; al suo posto arriverà il prefetto Franco Gabrielli, attuale vice capo del Dipartimento. La nomina dell’ex prefetto dell’Aquila ed ex direttore dell’Aisi dovrebbe esser fatta nei prossimi giorni con un decreto del presidente del Consiglio. “E’ una perdita rilevante e importante, che sentiremo”, ha detto […]

Guido Bertolaso andrà in pensione e lascerà la Protezione Civile; al suo posto arriverà il prefetto Franco Gabrielli, attuale vice capo del Dipartimento. La nomina dell’ex prefetto dell’Aquila ed ex direttore dell’Aisi dovrebbe esser fatta nei prossimi giorni con un decreto del presidente del Consiglio. “E’ una perdita rilevante e importante, che sentiremo”, ha detto il presidente del Consiglio. “Non so se sono stato utile, so che ho lavorato parecchio. E ora finalmente potrò spegnere i telefoni e andarmene in vacanza”. Mister Emergenza saluta e se ne va, senza sbattere la porta e senza però levarsi un paio di sassolini dalle scarpe che, assicurano i suoi, avrebbe voluto davvero togliersi. Ma soprattutto con un macigno ancora nell’animo: quell’avviso di garanzia per corruzione nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena che i carabinieri gli hanno notificato a casa il 10 febbraio scorso. “So di aver subito una grave ingiustizia, ma confido ancora molto nella magistratura e posso solo augurarmi che il tempo ristabilirà la verità dei fatti”. Finisce l’era Bertolaso alla Protezione Civile, il “pronto soccorso” del paese come la chiama lui: 9 anni in cui il medico sessantenne specializzato in malattie tropicali che ama definirsi un ‘civil servant’ – scelto da Francesco Rutelli per gestire la grana dell’organizzazione del Giubileo, portato da Silvio Berlusconi nel 2001 alla guida del Dipartimento e confermato in quel ruolo da Romano Prodi e poi ancora dal Cavaliere – ha ridisegnato il volto della protezione civile, dandole credibilità e forza grazie alle indubbie capacità organizzative, riconosciute anche dai suoi non pochi nemici, ad un piglio decisionista e alla qualità molto poco italiana di assumersi sempre le responsabilità, “mettendoci la faccia” ogni qual volta le emergenze lo richiedevano. “Sicuramente sono un personaggio scomodo, a destra e a sinistra – ha sempre detto – Dico sempre quello che penso. E lavoro giorno e notte, se serve, consapevole di non essermi mai risparmiato per il mio paese”. Dal terremoto di San Giuliano di Puglia un anno dopo la sua nomina, Bertolaso le ha viste tutte: lo tsunami nel sud est asiatico (fu il primo in Italia, la mattina del 26 dicembre, a capire le dimensioni del disastro e a far scattare i soccorsi per i nostri connazionali), le frane, gli incendi e le alluvioni – l’ultima in Veneto tre giorni fa – che hanno provocato centinaia di vittime, l’orribile 2009 con i 37 morti di Messina, i 32 della strage di Viareggio e soprattutto le 308 vittime del terremoto dell’Aquila. E proprio in Abruzzo Bertolaso ha giocato la sua partita più difficile: scegliere tra dare subito un tetto agli oltre 60mila sfollati o partire dalla ricostruzione del centro dell’Aquila e lasciare i cittadini per anni in tende e container. Lui ha scelto la prima, realizzando migliaia di abitazioni antisismiche in soli dieci mesi, cosa mai vista in Italia: sarà il tempo a dire se è stata una scelta giusta e se le autorità locali e il governo sapranno restituire la città agli aquilani. In 9 anni, l’ormai quasi ex capo della Protezione Civile ha avuto anche il tempo di provocare un mezzo incidente diplomatico con Hillary Clinton, quando dopo il terremoto di Haiti ha criticato gli Usa per la gestione dei soccorsi. E di finire travolto dall’eterna emergenza rifiuti di Napoli, in cui malagestione e criminalità si intrecciano. Il suo piano incentrato su discariche, termovalorizzatori e raccolta differenziata era caduto assieme a lui durante il governo Prodi nel 2007, dopo lo scontro con il ministro Pecoraro Scanio. Riproposto identico un anno dopo con Berlusconi, sembrava aver dato i suoi frutti fino a qualche settimana fa, quando l’emergenza è riesplosa. E le proteste dei cittadini contro la seconda discarica di Terzigno. La decisione del premier di cancellare due siti dalla legge non è certo piaciuta a Bertolaso e non è un caso che un attimo dopo l’accordo siglato da Berlusconi con i sindaci vesuviani tutti i suoi uomini hanno abbandonato la Campania. Sono i grandi eventi, però, a dargli le soddisfazioni più grandi e i dolori più forti. L’organizzazione dei funerali di papa Giovanni Paolo II, con a 4 milioni di pellegrini a Roma e 200 capi di stato e di governo fila via senza un problema. Non va così, invece, per il G8 a La Maddalena: dall’inchiesta della procura di Firenze, poi passata a Perugia e ancora aperta, emergono storie di massaggi, favori sessuali, compensi in denaro e case in prestito. Tutte regolarmente smentite da Bertolaso. “Accuse infamanti e drammatiche, stanno massacrando la mia famiglia” ha ripetuto più volte in questi mesi. Giovedì dunque Bertolaso, dopo aver partecipato a Padova ai 60 anni del Cuamm (l’organizzazione dove ha detto di voler andare a lavorare come volontario), se ne andrà. Consapevole che tra tante battaglie vinte, una è sicuramente persa: in Italia non c’é ancora quella cultura di prevenzione che avrebbe consentito la messa in sicurezza dell’intero territorio italiano. “Ho detto a tutti i sindaci – disse giusto un anno fa – che è ora di finirla con le sagre. I soldi vanno utilizzati per mettere in sicurezza il territorio. Ma con le sagre si vincono le elezioni, con la prevenzione no”.

“Mi associo al plauso generale nei confronti di Bertolaso e convengo che sarà complicato sostituirlo”. Così il vice capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, commenta l’annuncio dell’uscita di scena il prossimo 11 novembre del capo del Dipartimento, Guido Bertolaso. Gabrielli, prefetto dell’Aquila dal 6 aprile 2009 al 15 maggio dell’anno successivo, quindi in prima linea durante l’emergenza terremoto, dovrebbe essere il sostituto di Bertolaso secondo un percorso già avviato al momento della nomina alla carica di vice. Gabrielli tornera a l’Aquila martedì insieme a Bertolaso e al premier, Silvio Berlusconi.

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