Elevato rischio per la salute di 70mila detenuti

Sono circa 70mila i detenuti nelle carceri italiane, stipati in una condizione di sovraffollamento che pone enormi problemi sanitari: è quanto indica la Società italiana di medicina e sanità penitenziaria (Simspe) che terrà il suo congresso nazionale giovedì e venerdì prossimi a Chieti e a Pescara. La formazione dei professionisti della salute che operano nei […]

Sono circa 70mila i detenuti nelle carceri italiane, stipati in una condizione di sovraffollamento che pone enormi problemi sanitari: è quanto indica la Società italiana di medicina e sanità penitenziaria (Simspe) che terrà il suo congresso nazionale giovedì e venerdì prossimi a Chieti e a Pescara. La formazione dei professionisti della salute che operano nei penitenziari, secondo l’associazione, è il punto di partenza per adottare strategie efficaci a ridurre principalmente il rischio di suicidi o di atti autolesionistici, ma anche per evitare il riaffiorare di patologie come la tubercolosi e la diffusione di malattie infettive come l’Hiv. “L’esigenza fondamentale – secondo il responsabile della Medicina Penitenziaria della Asl Lanciano Vasto Chieti, Francescopaolo Saraceni – è evitare che il sovraffollamento porti ad acuire il disagio psichico insito in una comunità chiusa. La Simspe può contribuire a dare risposte efficaci a questi problemi partendo proprio dalla formazione degli operatori”. Tema delicato, che sarà affrontato nella prima giornata del congresso (intitolato “L’Agorà Penitenziaria 2010”), è il passaggio di competenze nella gestione delle esigenze di salute dei detenuti, che il Dpcm 1 aprile 2008 ha trasferito dall’Amministrazione penitenziaria al Servizio sanitario nazionale. La maggiore criticità – spiegano alla Simspe – è nella necessità di stabilizzare il personale che aveva un rapporto di lavoro con l’Amministrazione penitenziaria e che ora é passato alle dipendenze delle Asl, al fine di non disperdere l’esperienza acquisita in anni di attività. L’accordo collettivo nazionale sulla medicina generale dovrà, tra l’altro, prevedere un articolato dedicato alla figura del medico che opera nei presidi penitenziari.

Solo in Abruzzo ci sono circa 2.000 detenuti presenti in otto istituti penitenziari; la provincia con il maggior numero di presenze è Chieti, con 745 detenuti, di cui 350 a Lanciano, 270 a Vasto e 125 a Chieti (dove è presente anche una delle due sezioni femminili, mentre l’altra a valenza regionale è a Teramo). La prima giornata si svolgerà dalle ore 13 di giovedì prossimo presso l’Auditorium dell’Università “Gabriele d’Annunzio”, a Chieti. Venerdì ci si sposterà dalle ore 8.30 presso la dimora storica Castello Chiola di Loreto Aprutino (Pescara), dove i lavori avranno un taglio più scientifico: si parlerà delle malattie trasmissibili in carcere, delle dipendenze patologiche e degli altri rischi per la salute legati alla condizione dei detenzione. La SIMSPe è presieduta da Sergio Babudieri. Presidente del Congresso è Alfredo De Risio.

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