Terremoto, impegnati 10 MLN per case popolari

“Tra i bandi evasi e quelli in corso di aggiudicazione abbiamo già impegnato 10 milioni di euro che ci erano stati assegnati. Questo determinerà il rientro nelle case di circa 300 famiglie”. Lo ha annunciato il commissario straordinario dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) dell’Aquila, Piergiorgio Merli, nel fare il punto sul recupero degli alloggi danneggiati […]

“Tra i bandi evasi e quelli in corso di aggiudicazione abbiamo già impegnato 10 milioni di euro che ci erano stati assegnati. Questo determinerà il rientro nelle case di circa 300 famiglie”. Lo ha annunciato il commissario straordinario dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) dell’Aquila, Piergiorgio Merli, nel fare il punto sul recupero degli alloggi danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009. “I lavori sono partiti in vari quartieri dell’Aquila – ha spiegato -. Ô chiaro che se ci inviano la restante parte dei 24 milioni che abbiamo richiesto per le case con danni classificati ‘A’, ‘B’ e ‘C’, allora, potremo andare avanti. Inoltre è già arrivata una decina di progetti per alloggi classificate ‘E’ girati al Provveditorato delle Opere pubbliche, al quale spetta la competenza sulle ‘E’, che li deve approvare e, conseguentemente, procedere agli appalti”. Merli ha fatto anche i conti sul fabbisogno complessivo per gli interventi sull’intero patrimonio di edilizia residenziale pubblica. “La stima supera i 120 milioni – ha chiarito – calcolando però che almeno per le ‘B’ abbiamo finora registrato una media dei ribassi in gara d’asta del 20 per cento, quindi dovremmo avere un sostanziale risparmio. Le famiglie coinvolte in totale sono 1.652 secondo le varie categorie. Circa 800 hanno gli alloggi classificati ‘A’, ‘B’ e ‘C’, altrettanti, anzi un po’ più, hanno la casa ‘E'”. Il commissario ha anche sottolineato un aspetto che rende più macchinose le operazioni di aggiudicazione delle gare: il massiccio numero di aziende partecipanti. “Sui bandi di gara superiori a 500 mila euro – ha spiegato ancora – c’é un numero di ditte incredibile e questo, dovendo selezionare le domande, sta rallentando le procedure. Ormai viaggiamo a medie di 330 partecipanti a bando, è una cosa incredibile”. Quanto ai motivi di un simile affollamento, per Merli è evidente che “lavorare con il pubblico attira, e poi stiamo facendo bandi con una competenza per cassa, quindi ci sono ritardi tecnici dovuti all’approvazione del Sal (stato di avanzamento dei lavori) ed eventuali discussioni, però poi alla fine i soldi arrivano”.

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