
“Questa memoria, per tanto tempo dimenticata”, continua il direttore Catia Monacelli, “nel museo riacquista la sua interezza, la sua complessità, in un costruttivo rapporto con il presente, con il mondo della scuole e con le profonde trasformazioni in corso nella nostra società. Prezioso in questi anni è stato il contributo dell’Amministrazione di Gualdo Tadino, a partire dal sindaco Rolando Pinacoli che volle fortemente questa istituzione, della Regione Umbria, dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea e di tutti i comuni e gli enti associati”. “Il museo vuole essere un luogo della memoria”, si legge all’ingresso del Museo nel testo redatto dall’antropologo Alberto Sorbini, responsabile scientifico dello stesso, “per non dimenticare un pezzo importante della storia del nostro paese. Contro l’intolleranza dell’oggi vale la pena riesumare l’epoca in cui anche noi eravamo diversi, anche noi turbavamo il paesaggio umano di città straniere, e capitava che venissimo considerati un pericolo per l’ordine pubblico. Ricordarlo ci aiuterebbe non solo a capire chi adesso vive la stessa sorte nel nostro paese; ma anche a non rinnegare esistenze cui dobbiamo parte dell’odierno benessere e quindi della dignità individuale e nazionale. La nostra emigrazione ha avuto questo merito”. L’ICOM premierà i vincitori nel corso di una serata di gala che si terrà a Milano il prossimo 15 novembre, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.emigrazione.it
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