Una nuova spinta verso il federalismo sanitario

In un clima politico certamente non sereno, con una risoluzione bipartisan messa a punto da Lionello Cosentino (Pd) e Raffaele Calabrò (Pdl) della Commissione Igiene e Sanità del Senato, maggioranza e opposizione hanno trovato un punto di incontro per imprimere una nuova spinta al federalismo in sanità. Il documento condiviso, che verrà illustrato con una conferenza […]

In un clima politico certamente non sereno, con una risoluzione bipartisan messa a punto da Lionello Cosentino (Pd) e Raffaele Calabrò (Pdl) della Commissione Igiene e Sanità del Senato, maggioranza e opposizione hanno trovato un punto di incontro per imprimere una nuova spinta al federalismo in sanità. Il documento condiviso, che verrà illustrato con una conferenza stampa oggi a Roma presso la sala Nassirya del Senato della Repubblica, prevede la garanzia della disponibilità di risorse pari al fabbisogno standard, per dare certezza di assistenza e di cura per tutti e consentire alle Regioni una programmazione della spesa su scala pluriennale. La Commissione chiesto al Governo di riferire al Parlamento le scelte compiute, prima di proporre alla Conferenza Stato-Regioni i criteri che si intendono utilizzare per calcolare la spesa pro-capite. Per i senatori, sarà dunque necessario definire il calcolo del reale numero degli abitanti di ogni Regione, l’incidenza dell’età nel determinare i bisogni assistenziali e del peso dei fattori di povertà e di deprivazione culturale e sociale e di eventuali altri fattori, individuati d’intesa con le Regioni. Si tratta infatti di fattori in grado di incidere in maniera significativa nella variazione del bisogno tra diverse aree della popolazione. La Commissione auspica che si arrivi presto a un’intesa tra Stato e Regioni, e chiede un’accelerazione dei tempi per far sì, che il nuovo riparto sia realizzato entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto sui costi standard. Anche sul problema dei disavanzi sanitari la Commissione ha indicato le coordinate per uscire dall’impasse. Occorre innanzitutto introdurre procedure e regole contabili uniformi, certificazione dei bilanci delle Aziende sanitarie sulla base di modelli comuni e confrontabili, uniformità dei sistemi di raccolta e elaborazione dei dati per consentire efficaci correttivi di spesa e un primo monitoraggio sull’effettiva copertura dei Lea.

Carlo Di Stanislao

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