Avanti, indietro tutta

Ci eravamo illusi. Probabilmente Fini non rappresenta alcunianovità, ma anzi è la continuazione di quella politica politicante che crea soltanto spazio e garanzie per se stessa. Una politica che col berlusconismo doveva essere morta ed ha invece assunto preoccupanti iperbole nei più diversi partiti. Ora, dopo aver decretato la “quasi fine” di Berlusconi, l’ex An […]

Ci eravamo illusi. Probabilmente Fini non rappresenta alcunianovità, ma anzi è la continuazione di quella politica politicante che crea soltanto spazio e garanzie per se stessa. Una politica che col berlusconismo doveva essere morta ed ha invece assunto preoccupanti iperbole nei più diversi partiti. Ora, dopo aver decretato la “quasi fine” di Berlusconi, l’ex An ci ripensa e dichiara: “Nel momento grave che stiamo attraversando serve la massima responsabilità, in primis da parte di chi ha l’onore e l’onere di governare”. Proprio quella responsabilità da cui, con la fuorisciuta della pattuglia futurista, il presidente della Camera ha cominciato a sottrarsi. “Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà”, ha poi aggiunto, dopo aver chiesto al premier di “onorare gli impegni della sua agenda”. Insomma Fini chiede ai suoi di fare quadrato attorno ad un governo che, a pare di molti, non solo è delegittimato dalla politica, ma anche dai fatti: immondizia di Napoli, proteste del mondo della cultura e degli alluvionati del Veneto, livore dei terremotati aquilani e, potremmo continuare, con studenti, insegnanti, precari, giovani, ecc. Gongolano Cicchitto e Capezzoni già gongolano e dichiarano che Fini fa marcia indietro perché Berlusconi è tutt’altro che decotto, mentre svaniscono i sogni di larghe intese di UDC ed API e l’Italia precipita nella voragine di problemi economici e sociali, senza che nessuno ne cerchi una soluzione. “C’è tempo fino al 14 dicembre e concerteremo con Fli, Mpa e Api il da farsi”, replica il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, pronto comunque a votare la mozione già presentata da Pd e Idv: “Francamente per un partito di opposizione non è un grande imbarazzo”, dice, facendo intendere che sarebbe invece imbarazzante per Fini una radicale inversione di marcia. La tensione è alta. In molti si guardano in cagnesco e fioccano accuse di tradimento. Alessandra Mussolini ha perfino fotografato con il cellulare Mara Carfagna, per immortalare il suo colloquio con il capogruppo finiano Bocchino. Ma, forse, la foto da fare sarà quella di Fini che, alla fine, stringerà, sorridendo, la mano di Berlusconi, il quale, generoso, accoglierà nell’ovile la pecorella smarrita. Da ieri, due opposte tifoserie politiche si fronteggiano sul sito di Generazione Italia. Da quando il video del presidente della Camera Gianfranco Fini è stato pubblicato, quasi trecento commenti restituiscono la fotografia di un dibattito accesissimo tra berlusconiani e finiani. Ma, il discorso di Fini, restituisce un cauto ottimismo in casa Berlusconi e, soprattutto lo rafforza nell’idea di proseguire con il percorso tracciato, senza lasciare spiragli ad un’ipotetica ripresa del dialogo e verso un Berlusconi bis.

Carlo Di Stanislao

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