Piano Operativo diversamente commentato

Si e’ svolto ieri,  presso la Sala Fermi dei Laboratori ad Assergi, una  tavola rotonda, con la partecipazione dell’assessore Gatti, del Direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso Lucia Votano, del Direttore del Consortium Garr Enzo Valente, di esponenti di Confindustria e Docenti universitari,  in cui si sono delineate le linee guida del Progetto ‘La […]

Si e’ svolto ieri,  presso la Sala Fermi dei Laboratori ad Assergi, una  tavola rotonda, con la partecipazione dell’assessore Gatti, del Direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso Lucia Votano, del Direttore del Consortium Garr Enzo Valente, di esponenti di Confindustria e Docenti universitari,  in cui si sono delineate le linee guida del Progetto ‘La societa’ della conoscenza in Abruzzo’ presente nel nuovo Piano Operativo 2009-11. L’evento è stato l’occasione per fare il punto sul livello di alta formazione e di innovazione che il territorio abruzzese e’ in grado di attivare, anche grazie a progetti quali ‘Gran Sasso in rete’, frutto della collaborazione tra Lngs e Regione Abruzzo nell’ambito del Piano Operativo Regionale.  Ma, sempre in materia di Piano Operativo, già dalla scorsa settimana, i consiglieri del Pd avevano abbandonato i lavori  della Commissione Sanità e lo scorso 17, sempre in Commissione,  presente la dott.sa Baraldi , i consiglieri regionali non avevano avuto la possibilità di prendere visione della delibera n.45 del Commissario ad acta: “Piano operativo 2010- razionalizzazione della rete di assistenza ospedaliera”. Secondo i vicepresidente D’Amico, del Pd, “i tagli proposti si stanno rilevando disastrosi a fronte della totale mancanza di reinvestimento contestuale in servizi sul territorio e di valorizzazione delle eccellenze”. Secondo il Pd non si sta facendo nulla per migliorare le condizioni della sanità abruzzese. Gli investimenti fatti sono per gli esponenti democratici “irrilevanti ai fini del rientro dal disavanzo al punto che lo stesso Presidente/Commissario ha preannunciato una perdita per l’esercizio 2010 di 80 – 100 milioni di euro”. “Ci chiediamo- scrive in una nota D’Amico – dove sta il risanamento, allorché nella primavera del 2008 avevamo definito con le parti sociali la riduzione proprio dal 2010 delle aliquote aggiuntive dell’Irap e dell’Irpef “.
“Mi duole rilevare – conclude la nota – che alla fine del 2010 la prospettiva della riduzione delle tasse è di fatto rinviata dal centro destra alla prossima legislatura con un riflesso recessivo sull’economia regionale già abbondantemente piegata dalla crisi economica. La presunzione del Presidente /Commissario di non voler riconoscere ruolo al Consiglio regionale, alle istituzioni locali, ai cittadini, agli operatori sanitari troverà, nella nostra protesta una ferma opposizione per impedire che agli abruzzesi venga offerta una sanità mediocre ed insufficiente”. Secondo gli esponeneti di centrosinistra nella Regione Abruzzo ”il deficit e’ sceso dai 460 milioni di euro del 2005 ai 34 milioni del 2009, deficit oggi risalito a 101 milioni di euro, nonostante i tagli, come i 100 milioni tolti a Villa Pini”. Certo è che, nella delicata situazione in cui siamo, occorerà per lo meno prendere una decisione sull’assessorato alla sanità, dopo che, sabato scorso, è saltato  lo scambio alla pari fra Piccone e Chiodi, circa la questione delle dimissioni di Venturoni e la politica si è presa ancora del tempo. Non essendoci stata alcuna novità, siamo sempre al punto secondo cui Venturoni non sarà sostituito, dopo aver dato le dimissioni e che la delega alla Sanità rimarrà nelle mani di Chiodi (già governatore e commissiaro per la ricostruzione de L’Aquila) e che, con il sub-commissario, Giovanna Baraldi, gestirà questa fase delicata di passaggio. La cosa ci preoccupa non poco.  Tirando le somme, quindi, si scopre uno scenario politico complesso e conflittuale innescato da due vicende giudiziarie (rifiuti e terremoto) che non hanno nulla in comune se non il fatto di aver creato due vuoti pesanti nella giunta regionale. Chiodi ne uscirà, probabilente, con un compromesso: l’Abruzzo non avrà più l’assessore alla Sanità, ma il governatore dovrà rinunciare a Ricciuti per la poltrona lasciata dalla Stati. E, intanto, la sanità aspetta o meglio è delineata dall’alto e da chi, anche se molto brava, non conosce la complessità e le criticità di questa Regione.  Sempre D’Amico, con i consiglieri Ruffini e Caramanico, ha chiesto l’iscrizione d’urgenza all’odg del dl relativo alla riforma degli ATO e la gestione del Servizio idrico integrato. ” Lascia perplessi il ritardo con cui la maggioranza mostra di non aver alcun interesse a discutere la legge di riforma della gestione del servizio idrico regionale – hanno dichiarato gli esponenti della’opposizione – considerando la volonta’ espressa dall’intero Consiglio regionale di salvaguardare in Abruzzo il servizio pubblico nella gestione dell’acqua, per tutelare il primario interesse dei cittadini e degli utenti”. Insomma, per la destra i piani e la loro attuazione in Abruzzo vanno alla grande, mentre per il Pd è solo una questione di chiacchiere e proclami. Tre giorni fa, Giuseppe Mauro, docente alla Facoltà di Economia dell’Università D’Annunzio, partecipando, alla presentazione del convegno ‘La ripresa dopo la tempesta. A che punto siamo?’, organizzato dalla Confartigianato e svoltasi ieri a Pescara, all’auditorium Petruzzi, aveva avvertito: “La ripresa che viviamo in questo momento e’ legata all’esportazione, dunque, alle grandi imprese, ma non ha coinvolto il sistema delle piccole imprese” ed è quindi ancora “molto incerta, fragile e non appare duratura. Le imprese  tendono a rimandare gli investimenti e i consumi così il Pil non cresce. Stando al pil pro capite siamo tornati a dieci anni fa. Ci sono – ha sottolineato- sintomi di ripresa anche nell’artigianato”. Oggi, infine, l’assessore allo sviluppo economico, Alfredo Castiglione , che al pari dell’assessore Gatti dichiara di credere sempre piu’ sull’economia delle conoscenze, ovvero sull’innovazione, sulla ricerca e quindi sul capitale umano, ha dettoDopo il bando sui Poli di Innovazione (10 mln euro), che scadra’ il 30 novembre, la Regione Abruzzo potra’ attingere 8,8 milioni di euro dai Fondi Por Fesr, per l’erogazione di aiuti a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale destinato alle imprese abruzzesi.  Speriamo ciò avvengano e che non accada che i bandi siano fatti scadere con fondi intoccati.

Carlo Di Stanislao

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