In tv i documentari ricordano la tragedia del terremoto dell’80

Trent’anni fa, il 23 novembre 1980, alle ore 19.35, la terra comincia a tremare, per novanta interminabili secondi, sconvolgendo la fascia appenninica tra Avellino e Potenza, con diramazioni verso Napoli e la penisola sorrentina. In tv la tragedia è ricordata in maniera particolare in due programmi: il documentario su History Channel ‘Terremoto dell’Irpinià in onda […]

Trent’anni fa, il 23 novembre 1980, alle ore 19.35, la terra comincia a tremare, per novanta interminabili secondi, sconvolgendo la fascia appenninica tra Avellino e Potenza, con diramazioni verso Napoli e la penisola sorrentina. In tv la tragedia è ricordata in maniera particolare in due programmi: il documentario su History Channel ‘Terremoto dell’Irpinià in onda domani alle 22, e il programma ’23 novemembre 1980 – Obiettivo Irpinia’, in onda domani alle ore 9:10, ore 17:10, ore 23:00, su Rai Storia, un canale di Rai Educational, su Digitale Terrestre e TivùSat. Attraverso immagini di repertorio, fotografie e interviste, il documentario su History racconta il dramma, le storie personali, i soccorsi e le inefficienze della catastrofe dell’Irpinia che scosse l’Italia tutta e le cui conseguenze sono ben visibili ancora oggi. Tra gli intervistati Paolo Cirino Pomicino, all’epoca esponente di punta della DC a Napoli, Oscar Luigi Scalfaro, presidente commissione parlamentare d’inchiesta sulla ricostruzione dell’Irpinia, Giulio Di Donato, consigliere, assessore e vicesindaco del comune di Napoli dal 1975 al 1983, Giuseppe Zamberletti commissario governativo incaricato del coordinamento dei soccorsi. Prodotto da Straight to video – Panamafilm e diretto da Fabrizio Bancale, Terremoto dell’Irpinia é stato scritto da Riccardo Brun, Paolo Rossetti, Fabrizio Bancale. Su Rai Storia, l’appuntamento speciale di Res vuole ricordare il sisma da un’angolazione inedita: quella di due professionisti della Rai, che di fronte al dolore e alla tragedia, vogliono ricordare che dietro l’obiettivo delle telecamere ci sono “uomini”. Claudio Speranza, un telecineoperatore che sin dalle prime ore ha documentato con le sue immagini la tragedia e, Alfonso Capobianco, un ispettore di studio che nativo di quelle terre martoriate, ha risposto all’appello della Rai che ha voluto contribuire organizzando un gruppo di volontari che prestano la loro professionalità ed esperienza con immensa umanità e solidarietà. E’ una domenica di novembre, in molte case e nei bar, dopo il 90 minuto, la maggior parte dei televisori sono sintonizzati sulla partita Juventus-Inter del campionato di serie A, come avviene anche al bar “Corrado” di Laviano piccolo paesino in provincia di Salerno. Alle ore 19:35, il Sud dell’Italia trema e quel secondo tempo della partita resta come l’ultimo ricordo di una quotidianità che non ha più lo stesso significato. Ad accompagnare lo speciale di Res, il documentario E una domenica sera di novembre con la regia di Lina Wertmuller (1981), in onda alle ore 10.00 (prima parte) e alle ore 18.00 (seconda parte).

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