Luce del mondo

Il libro si annuncia come una brillante operazione di immagine: dopo le ultime feroci polemiche sulla pedofilia, il Papa interviene in prima persona e, con tutta sincerità, parla al cuore degli uomini di tutto il mondo e, si dice, molti resteranno sorpresi. Figura complessa quella di Benedetto XVI, certo non sempre facile da condividere, meno […]

Il libro si annuncia come una brillante operazione di immagine: dopo le ultime feroci polemiche sulla pedofilia, il Papa interviene in prima persona e, con tutta sincerità, parla al cuore degli uomini di tutto il mondo e, si dice, molti resteranno sorpresi. Figura complessa quella di Benedetto XVI, certo non sempre facile da condividere, meno comunicativa e simpatica di quella di Giovanni Paolo II, sofisticata al punto da essere a volte poco comprensibile, ma, probabilmente, tra le più innovative ed importanti della storia recente della chiesa. Lel libro “Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi”, scritto dal giornalista Peter Seewald a mo di intervista ha fatto l’ipotesi che l’uso del preservativo da parte di una prostituta, potrebbe essere il primo passo verso la moralizzazione. In questo caso il profilattico servirebbe per capire che “non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole”. Ma ha anche aggiunto che questo non è il vero modo per sconfiggere l’Aids, parchè, per risolvere il problema bisogna “umanizzare la sessualità”. A pochi giorni dalla rinnovata presa di posizione contro l’eutanasia e fa fecondazione artificiale, Ratzinger, questa apertura della Chiesa all’uso del preservativo, sorprende alquanto, anche se padre Lombardi, si affretta a dichiarare che essa, di fatto, non è per nulla una straordinaria novità. In effetti, a ben vedere, i Il Pontefice ha spiegato come “concentrarsi solo sul profilattico vuol dire banalizzare la sessualità” e che “questa banalizzazione rappresenta proprio la pericolosa ragione per cui tante e tante persone nella sessualità non vedono più l’espressione del loro amore, ma soltanto una sorta di droga, che si somministrano da sè”. Come dicevamo Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, in riferimento all’apertura di Papa Ratzinger sull’uso dei preservativi, ha dichiarato che Papa Benedetto XVI “con coraggio un contributo importante di chiarificazione e approfondimento su una questione lungamente dibattuta. E’ un contributo originale” ma, ha aggiunto, “Il ragionamento del Papa non può essere certo definito una svolta rivoluzionaria”. E sebbene l’ONU di complimenti, sono in molti, anche fra i cattolici, per una posizione definita ancora ambigua non certo radicale. Secondo Raffaele Iannuzzi, vaticanista di fama, anche in questo caso l’attuale Pontefice è l’interprete più attento di una istanza mistica e carica di ragionevole sapienza, moderna e religiosa, come nessun altra. Per il vaticanista, oggi su Il Tempo, dal viaggio in Gran Bretagna, nel segno del Card. John Henry Newman, questo Papa ha chiarito la sua fisionomia di teologo sapiente e santo, nella direzione di una modernità sempre più distintamente religiosa, desiderosa di segni dei tempi dettati dall’Assoluto. .Una “modernità interiore”, come annotato dallo stesso Benedetto XVI, che usa la ragione in un modo critico e inusuale, aderendo alla realtà leggendola in ogni suo aspetto. Nel libro-intervista, che uscirà il 23 novembre nelle librerie, costruito attraverso il dialogo con un giornalista e scrittore tedesco, ex comunista convertito al cattolicesimo, Peter Seewald, vi è anche un’altra dichiarazione forte a quanto trapela dalla stampa. Infatti, egli dichiara, che sarebbe disposta a farsi d parte se fisicamente, psichicamente o spiritualmente non si sentisse più in gradi di fare il Papa, fatto che magari, come segno gli esperti, è contemplato nel diritto canonico, ma che costituisce comunque una novità assoluta, ma anche rispetto alle dichiarazioni del suo grande predecessore. E’ curioso notare che proprio in queste ore, il Dalai Lama, in una intervista alla tv indiana CNN-IBN, ha dichiarato che fra sei mesi potrebbe andare in pensione, anche se una decisione definitiva non è stata ancora presa. Il Dalai Lama, che ha ormai 76 anni e qualche tempo fa era stato ricoverato in ospedale per un malore, ha anche detto che il prossimo capo supremo della Chiesa Tibetano potrebbe essere anche una donna e che comunque il suo eventuale non causerà alcun problema al movimento tibetano in esilio, perchè già dal 2001 le decisioni vengono prese insieme ai dirigenti politici. Tornando al libro-intervista “Luce del mondo”, mi credo se conterrà, chiarimenti su uno dei temi ce oggi angoscia il Papa: gli attacchi alle alte gerarchie ecclesiastiche e alla Santa Sede, partiti dalla pubblicazione di due libri (“I peccati del Vaticano” di Rendina, Newton Compton e “Vaticano Spa” di Nuzzi, Chiarelettere); e successivamente alimentati dal “caso Boffo”, il direttore del quotidiano della Cei “Avvenire” costretto alle dimissioni dopo una “informativa” pubblicata da “Il Giornale”. Alimentando il vento delle vociferazioni e dei relativi commenti si vorrebbero chiamare in causa da una parte il Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, e dall’altra l’attuale e l’ex presidente della Cei, cardinali Angelo Bagnasco e Camillo Ruini, e le loro diversità di linea sulle relazioni tra Episcopato e Stato italiano. Solo dal 23, leggendo il libro, potremo sapere se vi si parla di questo e se lo si fa considerando il modo con la Chiesa dovrebbe rispondere a questi attacchi e, in particolare, se debba farlo con una secca e autorevole nota o con un articolato intervento che spazzi via l’“ufficio voci” al cui interno lavorano, di notte più che di giorno, degli “Innominati” impegnati ad alimentare conflitti provocatori piuttosto che eventualmente a sedarli. Il libro-intervista, è nato da una serie di conversazioni fra il Papa ed il giornalista tedesco che, dal 26 al 31 luglio scorso, è stato ospitato nella residenza estiva di Castel Gandolfo. Il giornalista ha registrato oltre 20 ore di conversazione in lingua tedesca. Quindi le ha trascritte e rinviate al Papa che ha corretto e integrato il testo. Si tratta di risposte sempre brevi e incisive, mai elusive sui temi che Seewald ha proposto a Benedetto XVI. La pubblicazione del libro, che è il terzo realizzato dal Papa (allora cardinale), con Seewald (“Il sale della terra” nel 1996 e “Dio e il mondo” nel 2000), pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, con prezzo di copertina di 19,50 Euro ed una prima tiratura di 50.000 copie, ha ritardato l’uscita del secondo volume del Papa su Gesù di Nazaret, dopo il primo uscito nel 2007. Il libro sarà dedicato alla Passione e Resurrezione di Cristo e uscirà il 13 marzo, in contemporanea mondiale.

Carlo Di Stanislao

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