Italiani prudenti e timorosi

Italiani prudenti, timorosi di perdere il lavoro e angosciati per le aspettative economiche, ma al tempo stesso speranzosi che tempi migliori siano vicini e desiderosi di partire, viaggiare e staccare la spina: questa l’immagine che arriva da interviste, inchieste e sondaggi realizzati da diversi istituti di ricerca i quali dimostrano anche che, pur di partire, […]

Italiani prudenti, timorosi di perdere il lavoro e angosciati per le aspettative economiche, ma al tempo stesso speranzosi che tempi migliori siano vicini e desiderosi di partire, viaggiare e staccare la spina: questa l’immagine che arriva da interviste, inchieste e sondaggi realizzati da diversi istituti di ricerca i quali dimostrano anche che, pur di partire, gli italiani sono pronti a pagare le vacanze a rate. Se da un lato la Cgia di Mestre sostiene che meno di un italiano su quattro trascorrerà quest’anno qualche giorno fuori casa, tanto che se nel 2009 la percentuale di quanti partivano era del 29,4% e quest’anno è del 23,3% (e il 41% non partirà per motivazioni economiche), per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, questo Natale sarà in affanno per le difficoltà economiche del Paese ma non sarà un Natale freddo e non ci sarà una caduta dei consumi. Negative sono le previsioni di Confesercenti-Swg secondo le quali i viaggi vedranno una flessione dell’8%. In realtà, se si ascoltano gli operatori del settore, le cose non vanno poi malissimo anche se la prudenza è sempre d’obbligo. “Le vendite di Natale e Capodanno stanno andando bene ma temiamo quel che accadrà dal 10 gennaio 2011 in poi”, spiega Alberto Corti, responsabile di Federviaggio-Confturismo. La situazione economica ma anche quella politica, infatti, fanno temere a molti operatori un 2011 non facile. “Quando c’é una crisi di governo – spiega Corti – i consumatori restano alla finestra, mentre riprendono a viaggiare subito dopo le elezioni, quando si registra un a sorta di effetto euforico”. Per le vacanze di Natale e Capodanno molte destinazioni sono già state vendute grazie agli sconti e alle offerte proposte dalle prenotazioni anticipate e gli operatori si augurano che altro ancora verrà venduto 15-20 giorni prima della data di partenza o ancora più sotto la data di partenza grazie ai last minute. Le prenotazioni anticipate sono un toccasana per gli operatori del settore che così ottimizzano gli impegni di spesa e migliorano la marginalità. Oltre alle tradizionali località di montagna, che stanno andando molto bene, positive sono le vendite per le destinazioni di lungo raggio (S. Domingo, Caraibi, Messico) e c’é stata, dopo un periodo di sonnolenza, una ripresa anche dell’Oceano indiano (Maldive innanzitutto, che hanno trascinato la ripresa anche di Mauritius e Seychelles. Sempre bene continuano ad andare le cosiddette mete a corto raggio e le crociere, che non conoscono momenti di stallo. Per Capodanno si sono vendute bene anche le capitali europee, non solo le città tradizionali come Parigi ma anche Lisbona e Istanbul. “Ovviamente per i vari prodotti esistono diverse fasce di prezzo – spiega Corti – che corrispondono a servizi e prodotti diversi. Il segmento che soffre di più è quello medio, che viaggia ma fa molta attenzione ai costi. Chi sta bene non è toccato dalla crisi e continua a spendere anche per i viaggi, senza porsi limiti. Ovviamente per noi operatori chi fa i numeri é la fascia intermedia, la più numerosa della popolazione”. Meno ottimista è Andrea Giannetti, presidente di Assotravel, il gruppo di agenzie di viaggi legate a Confindustria. “Il trend dei viaggi di Natale e Capodanno non è eccezionale, speriamo nel last minute – dice Giannetti, presidente di Assotravel-Confindustria, che rappresenta le agenzie di viaggio. Andrà più o meno come l’anno scorso, che è stato penoso; gli spostamenti interni non vanno malissimo, ma va male l’outgoing e anche gli arrivi dall’estero non sono eccezionali. Speravamo in un recupero decisamente più sostenuto. Alla fine, chiuderemo il 2010 con volumi simili a quelli del 2009, che non furono affatto soddisfacenti”. Anche per il presidente di Assoturismo- Confesercenti, Alberto Albonetti, “la prossima stagione invernale sarà di ‘sopravvivenza’: gli utili delle imprese turistiche diminuiscono di anno in anno poiché vengono diminuiti i prezzi pur di far arrivare turisti”. L’amministratore delegato di uno dei maggiori tour operator, Viaggi dell’Elefante, Enrico Ducrot, registra invece vendite con il segno più ma anche una propensione degli italiani al risparmio: “Anche se la maggior parte delle vendite riguardano le date dal 25 al 29 dicembre, segnaliamo un incremento di richieste per la prima settimana di gennaio incentivate da un costo dei servizi a terra più contenuto e, per le famiglie, dalla riapertura delle scuole del 10 gennaio. Evidenziamo, a differenza degli anni scorsi, prenotazioni anche per la settimana dal 10 al 18 gennaio caratterizzata da bassi costi. Infine, notiamo che alcuni preferiscono spostare le vacanze di Natale e Capodanno nei mesi di marzo e aprile, programmandole con anticipo e scegliendo periodi a costi più contenuti”.

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