Chiodi, maggiore controllo su qualità spesa fondi UE

 Creare “un meccanismo su cui poter lavorare che possa controllare in qualche maniera la qualità della spesa legata ai Fondi strutturali europei”. E’ l’auspicio del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel commentare le tematiche europee, in margine alla sua missione a Bruxelles dove ha accolto, nella rappresentanza della Regione Abruzzo, la nuova sede dell’Assemblea […]

Foto: Manuel Romano

 Creare “un meccanismo su cui poter lavorare che possa controllare in qualche maniera la qualità della spesa legata ai Fondi strutturali europei”. E’ l’auspicio del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel commentare le tematiche europee, in margine alla sua missione a Bruxelles dove ha accolto, nella rappresentanza della Regione Abruzzo, la nuova sede dell’Assemblea delle regioni d’Europa (Are). Parlando del futuro dei Fondi strutturali europei, Chiodi ha spiegato all’Ansa: “Siamo tra le Regioni del Centro-Sud d’Italia con una maggiore capacità di spesa, ma questo non significa che poi corrisponda necessariamente alla qualità”. Per Chiodi, “non è sufficiente spendere tutto velocemente, ma bisogna che sia di qualità. E poter verificare, anche a posteriori, se la spesa ha prodotto quei risultati qualitativi che ci si prefiggeva – ha detto – è ancora una cosa che non riusciamo a misurare”. Chiodi ne è convinto: “Se ci fosse un tale meccanismo, “spingerebbe sicuramente, già per il solo fatto di esserci, ad una maggiore qualità di livello progettuale”. Per le future prospettive finanziarie post 2013, “vorrei che si continui a ritenere – ha spiegato il presidente dell’Abruzzo – che le Regioni italiane necessitano di una presenza dei Fondi strutturali europei in quanto la competitività e lo sviluppo non sono ancora a livelli tali da giustificare una disattenzione dell’Europa nei confronti del Paese, soprattutto il Sud dell’Italia, che non può essere valutato alla stregua del Nord”. E probabilmente – ha sottolineato Chiodi – “una differenza sostanziale tra Sud e Nord deve essere mantenuta – forse addirittura presa in maggiore considerazione – in quanto il divario tra Nord e Sud nel nostro Paese non si sta restringendo ma si sta allargando”.

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