Frattini, vogliamo vedere libera Sakineh

“Vogliamo vedere Sakineh libera”. E’ il nuovo appello del Ministro Franco Frattini per la liberazione della donna iraniana condannata a morte. “La nostra posizione non cambia: chiediamo un gesto di clemenza per Sakineh”, ha aggiunto.Il Ministro è impegnato da mesi per salvare la donna iraniana di 43 anni condannata alla lapidazione per adulterio nel proprio […]

“Vogliamo vedere Sakineh libera”. E’ il nuovo appello del Ministro Franco Frattini per la liberazione della donna iraniana condannata a morte. “La nostra posizione non cambia: chiediamo un gesto di clemenza per Sakineh”, ha aggiunto.Il Ministro è impegnato da mesi per salvare la donna iraniana di 43 anni condannata alla lapidazione per adulterio nel proprio Paese, portando avanti una campagna con la collega Carfagna per chiedere un atto di clemenza alle autorità iraniane.

Alla base di questa scelta del Governo italiano c’è la difesa di un principio che ha valore universale: una donna, ovunque si trovi nel mondo, non può essere sottoposta alla pena di morte per lapidazione, una pratica orribile e disumana da condannare fermamente in quanto contraria ai diritti umani fondamentali.

La difesa delle donne da ogni forma di violenza, frutto dell’impegno dell’Italia per i diritti umani nel mondo, costituisce una delle direttrici principali della politica del Ministro Frattini, come dimostrano le numerose iniziative nate durante i suoi due mandati da Ministro degli Esteri (2002-2004 e l’attuale) e in quello da Vice Presidente della Commissione UE (2004-2008). Nella convinzione che, come ha sempre sottolineato lo stesso Ministro, i diritti umani siano una componente essenziale per assicurare la pace e la sicurezza internazionale.

Ultima, in ordine di tempo, è la battaglia in favore di Asia Bibi, 37enne cristiana condannata a morte per blasfemia in Pakistan. Nel suo recente viaggio nel paese asiatico, il Ministro ha ottenuto dal Presidente Zardari l’impegno a non giustiziare la donna ed a istituire una commissione permanente per mettere a punto una proposta di abrogazione o modifica della legge sulla blasfemia.

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