Milano la citta’ piu’ ricca, Iglesias fanalino di coda

E’ sempre Milano la provincia con la ricchezza prodotta pro capite più alta: nel 2009 – secondo quanto emerge da una indagine dell’Unioncamere presentata oggi nel corso dell’assemblea dei presidenti delle Camere di Commercio – poteva contare su 36.530 euro per abitante a fronte di 25.263 della media italiana mantenendo la prima posizione della graduatoria […]

E’ sempre Milano la provincia con la ricchezza prodotta pro capite più alta: nel 2009 – secondo quanto emerge da una indagine dell’Unioncamere presentata oggi nel corso dell’assemblea dei presidenti delle Camere di Commercio – poteva contare su 36.530 euro per abitante a fronte di 25.263 della media italiana mantenendo la prima posizione della graduatoria delle province, così come era nel 1995. La graduatoria, rivoluzionata in questi 15 anni soprattutto a causa delle difficoltà di una parte del nostro tessuto industriale, vede in fondo le stesse province del 1995 ma con la maglia nera passata da Crotone a Carbonia-Iglesias (istituita solo nel 2001) con appena 14.346 euro per abitante. Hanno perso posizione le province a maggiore vocazione industriale (in particolare quelle con una concentrazione dell’industria tessile come Biella e Como che perdono rispettivamente 22 e 20 posizioni) mentre sono salite in graduatoria quelle che hanno puntato sul turismo come Rimini (al nono posto dal 41esimo del 1995) e in generale sui servizi.

Se si considerano le macro aree il Nord mantiene un pil pro capite quasi doppio rispetto al Sud e le Isole. Nel Nord Ovest arriva a 30.259 euro mentre nel Nord Est si ferma a 29.764 euro a fronte dei 25.263 medi per abitante in Italia. Al Centro il Pil pro capite arriva a 28.215 euro mentre Nel Sud e nelle Isole segna quota 17.208 euro. Il divario è naturalmente più ampio se si considerano le singole province. Le prime 10 in graduatoria sono tutte province del Nord (ad eccezione di Roma che si piazza quinta guadagnando sette posizioni soprattutto grazie al contributo al Pil dato dalle attività nel turismo e nei servizi) mentre le ultimi 10 sono tutte province meridionali. Subito dopo Milano svetta Bolzano che avanza di quattro posizioni e Bologna con una posizione in più e 33.276 euro di ricchezza prodotta pro capite. Guadagnano molte posizioni sia Trieste (passa dalla 46esima alla 14esima posizione) che Lucca (si piazza al 21esimo posto dal 50esimo del 1995), ma anche Vercelli (18 posizioni in più). La graduatoria risente chiaramente anche delle variazioni della popolazione essendo la ricchezza complessiva divisa per abitante della provincia. Perdono posizioni invece Torino (si piazza al 42esimo posto con 17 posizioni in meno e 27.183 euro pro capite) anche a causa della difficoltà in cui si è trovato l’indotto dell’auto e le province “specializzate” nel tessile. Como (seta) ha perso 20 posizioni, mentre Biella (tessuti) ne ha perse 22 e Prato (maglieria) 19. La performance peggiore negli ultimi 15 anni è quella di Pordenone che perde 25 posizioni e crolla al 35esimo posto. Tra le province del Sud e Isole passo indietro per Cagliari (perde 13 posizioni) e Bari che ne perde 12 e si ferma all’87 posto. Catania si ferma al 97esimo posto con 16 posizioni in meno rispetto al 1995 mentre scende anche Napoli al 101esimo post e appena 15.758 euro di ricchezza prodotta pro capite.

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